Un’accusa torbida e infamante: quella di aver cercato di violentare sessualmente il proprio amico in un strada buia di San Valentino, dopo una serata trascorsa insieme al pub. L’accusa, riferita a fatti avvenuti nel 2008, era costata una condanna a quattro anni e mezzo di reclusione a un giovane ternano. Sentenza poi ribaltata, nei giorni scorsi, con l’assoluzione da parte della Corte di appello di Perugia.
Assolto In base a quanto denunciato dall'(ex) amico, anche lui ternano, dopo la serata ‘allegra’ al pub i due si sarebbero trovati in una stradina appartata e lì il giovane avrebbe cercato di lui. Senza successo. Da qui l’accusa di tentata violenza sessuale, caduta in secondo grado.
Il commento «All’esito di un processo dubbio – afferma l’avvocato Massimo Proietti, legale dell’accusato – caratterizzato solo dalle dichiarazioni della parte offesa, il mio cliente era stato condannato a quattro anni e sei mesi. Dopo un calvario giudiziario e personale andato avanti per sette anni, la Corte di appello ha finalmente riconosciuto l’assoluta inattendibilità delle accuse».