di Gianni Giardinieri
Prima partita di un trittico fondamentale per la formazione di mister Abate, chiamata ad affrontare dapprima il Rimini (venerdì 25 ottobre, stadio ‘Libero Liberati’, ore 20.30), poi martedì 29 il Sestri Levante in trasferta ed ancora il 2 novembre prossimo la Spal, di nuovo sul campo amico. Tre gare che potrebbero dare un volto più delineato alla classifica delle Fere, specialmente nel caso in cui si riuscisse ad ottenere il bottino pieno. Di seguito le dichiarazioni del tecnico rossoverde, nella consueta conferenza stampa pre partita, alla vigilia del match di domani.
Dualismo Pescara-Ternana. Uno stimolo o un peso?
«Siamo concentratissimi sul nostro percorso di crescita. Sono molto attento a quello che scrivete e dite (riferito ai giornalisti, ndR) e spesso vi contraddite nel corso di quindici giorni. Dopo dieci giornate ci sono squadre blasonate che sono fuori per lottare per il primo posto, mentre la Ternana è ancora perfettamente in corso per ottenere questo risultato».
Ieri il superamento del ‘supercorso’ di Coverciano, domani il Rimini
«Sono contento di aver conseguito questo master in così poco tempo e ad un’età così giovane. Ora sono concentrato su quello che sapremo dare domani. Loro sono una squadra molto forte da un punto di vista fisico. Sarà complicata per entrambi. Non dovremo assolutamente perdere. Sappiamo i nostri pregi e i nostri difetti. Dovremo riuscire a rimanere agganciati al vertice. Non mi aspettato di avere così tanti punti dopo dieci giornate. Tante squadre di questo campionato e di quelli superiori, retrocesse, sono in grande difficoltà. Noi abbiamo fatto bene».
Viviani?
«In questo momento non può essere nei 23. Sta lavorando per arrivarci».
Arriva un trittico di gare
«Pensiamo ad una gara per volta. Metterò in campo chi mi darà più garanzie. Aloi non è ancora in condizioni ottimali».
Soddisfatto dei giovani?
«Devo mettere in campo la migliore formazione possibile e attendo tutti. I giovani hanno percorsi di crescita diversi. Di Patanè sono contento, sta acquisendo conoscenze che magari prima non aveva. L’atteggiamento che ha è comunque quello giusto».
L’esordio di Camarda in Champions League
«Sono molto emozionato per lui. Portarlo in Primavera a 15 non è stata una scelta facile. Dissi alla società, dopo averlo visto una settimana, di portarlo con me. Aveva tre quattro anni meno degli altri e un naturale deficit fisico. Però ha lavorato tanto e alla fine dell’anno è cresciuto tantissimo. Vederlo in Champions dimostra che ha qualcosa di speciale come ragazzo. Ha anche una famiglia alle spalle solida ed umile. Sono sicuro che diventerà un grande campione».
Infermeria
«Stiamo bene. Dobbiamo solo essere bravi a dosare un po’ le energie».