Ternana, ‘fondo’ vicino: ora nervi saldi

‘Fere’ di nuovo in zona retrocessione, ma tutt’altro che da buttare la gara di Crotone. Per Breda arriva un mese da non fallire

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di S.F.

Zona retrocessione, ‘altalena’ spezzata e doppia espulsione, giusto per non farsi mancare nulla. Una Ternana però che, a differenza delle recenti sconfitte casalinghe, ha tenuto in scacco l’avversario per buona parte del match, dimostrando un piglio decisamente più convinto rispetto alle prove ammirate al ‘Liberati’: non è bastato questa volta per portare via i tre punti, come accaduto a Latina e Pescara. ‘Sopravvivere’ a costanti errori individuali diventa complicato ed ora, per Roberto Breda, diventa imperativo vincere sabato con il Vicenza. E non solo, perché ad attenderlo c’è un dicembre di scontri diretti in successione.

Lo striscione dei tifosi del Crotone per Lorenzo Massarelli

Lo striscione dei tifosi del Crotone per Lorenzo Massarelli

Un primo tempo pressoché senza sbavature per le ‘Fere’. Grazie al lavoro sugli esterni di Furlan – a tratti fluidificante da 3-5-2 piuttosto che esterno da 4-3-3 – e Gondo, in aggiunta alla buona compattezza difensiva , l’undici di Breda è riuscita a bloccare senza grossi affanni le fonti di gioco calabresi e, nel contempo, a farsi vedere dalle parti di Cordaz con continuità. Applicazione tattica e idee ben messe in campo e squadra di Jurić ingabbiata. Questo almeno in parità numerica.

Collasso difensivo Masi, Meccariello e González, non si salva nessuno. Due incursioni centrali del Crotone e per la Ternana il match è finito: gravi le disattenzioni in marcatura in occasione delle due espulsioni sancite da Rapuano, non da meno – almeno l’uruguaiano ha terminato la gara – il duplice errore dell’uruguaiano nelle marcature di Barberis e Budimir. E qua Mazzoni, il migliore allo ‘Scida’ tra i rossoverdi insieme a Busellato e Furlan, poco ci può fare. I cambi di Grossi, Janse e Signorelli – ancora panchina per Belloni, minutaggio a zero negli ultimi tre match – non hanno prodotto alcunché, se non la pessima ‘giocata’ del venezuelano in area di rigore che ha, di fatto, regalato il 3-0 ai padroni di casa. Un bel modo per convincere Breda di impiegarlo nell’incontro di sabato prossimo o di attirare l’attenzione del ct ‘vinotinto’ Sanvicente. Seconda esclusione consecutiva invece per Felipe Avenatti, altra scelta ‘forte’ del veneto: tempi duri anche per l’ex Atlético River Plate che, con un Ceravolo più efficace e produttivo di lui da punta centrale, dovrà riguadagnarsi la massima fiducia da parte dell’allenatore rossoverde.

Martin Valjent

Martin Valjent

L’imprenscidibile Martin Valjent. La presenza dello slovacco appare come non mai vitale per il gruppo rossoverde: senza Masi e Meccariello a disposizione, Breda – appena una gara da titolare con l’allenatore trevigiano, a Pescara – sarà ‘costretto’ a prendere in considerazione l’ipotesi di utilizzarlo accanto a González nella difesa a quattro. O, altrimenti (ma in questo caso non rimarrebbero alternative in panchina), buttare nella mischia sia il giocatore di Dubnica nad Váhom che Davide Monteleone in una retroguardia a tre. Dove il talento delle ‘Fere’ si è egregiamente comportato nella scorsa stagione sotto la guida di Attilio Tesser: a Breda, che finora ha dimostrato di non tenere particolarmente in considerazione – tutt’altro – il giocatore, la decisione. 

Nervi saldi Dopo il Vicenza le ‘Fere’ sono attese da un ciclo di scontri diretti: a dicembre la truppa rossoverde incontrerà Pro Vercelli, Ascoli, Como e Virtus Lanciano, con il Cesena unica formazione ‘top 5’ da fronteggiare fino al termine del girone d’andata. E in questo frangente Breda dovrà necessariamente innestare la marcia superiore: senza senso ed illogico, al momento, invocare un intervento immediato di Simone Longarini e chiamare alla guida delle ‘Fere’ un quarto tecnico dopo Toscano ed Avincola, ad un mese dalla sosta invernale.  Fatto sta che la sconfitta nel derby, le débâcle casalinghe e più di qualche lettura di partita sbagliata pesano come macigni, e già da sabato occorrerà un’inversione di trend. Anche perché la classifica inizia ad allungarsi ed un 1/3 di campionato è trascorso.

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