Ternana: «Un fuoco pronto ad ‘esplodere’»

Carbone ‘ospite’ di Web Radio Fere: «Pochi gol, ma non sono preoccupato. Ci basta un successo». Rossoverdi così male in attacco in B solo nell’annata ’92-’93

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di S.F.

Non solo le sconfitte e la mancanza di un gioco efficace nella metà campo. Non solo la seconda sconfitta consecutiva – in uno scontro diretto – e l’ingresso in zona playout. Per la Ternana e Benito Carbone un periodo di ‘burrasca’ completato dalla sequenza di infortuni che stanno minando la ‘stabilità’, quantomeno nelle scelte del calabrese, del gruppo: lesione di secondo grado al bicipe femorale della coscia destra – lo stesso patito nel derby dell’ottobre 2015 – per Manuel Coppola e addio campo per oltre un mese. Un ulteriore problema per l’ex Pro Sesto, alle prese con un attacco tra i peggiori di sempre – quantomeno a livello statistico, fasi iniziali del campionato – nel torneo cadetto: l’ultimo (nonché unico) precedente con questi numeri non è di buon auspicio. Intanto via alla votazione per la terza maglia 2017-2018.

Per Manuel Coppola oltre un mese di stop

Per Manuel Coppola oltre un mese di stop

Ripresa senza Valjent – tornerà giovedì dopo il doppio impegno della Slovacchia ‘Under’ 21 con Bielorussia e Turchia -, Di Livio e Coppola mercoledì mattina, mentre Sernicola e La Gumina hanno svolto un semplice lavoro di scarico in seguito all’impegno di martedì con l’Italia ‘Under’ 20 (torneo ‘Quattro Nazioni’, il siciliano è andato a segno nella sconfitta per 4-2 con la Svizzera). ‘Differenziato’ per Di Noia e Della Giovanna.

Incubo offensivo Due reti su azione – quattro complessive in oltre 750 minuti di gioco – e ultimo posto in graduatoria in quanto a marcature realizzate. Una media di 0.5 nelle prime otto giornate di campionato, un dato che la Ternana (a questo punto del campionato) aveva collezionato solo in una stagione in serie B, non certo memorabile per i tifosi delle ‘Fere’: correva l’annata 1992-1993 e i rossoverdi di Clagluna riuscirono ad andare a segno in appena quattro circostanze, con finale ben noto e ricordato da tutti. Ma c’è tutto il tempo per rimediare.

Nella sua storia invece la Ternana solo in due circostanze ha fatto peggio nel computo – campionati professionistici e non – delle prime otto giornate: nelle stagioni ’60-’61 e ’61-’62, in serie D, i rossoverdi riuscirono a segnare solo tre reti. In generale per le ‘Fere’ è il dato più basso dall’annata 2010-2011, in Lega Pro Prima Divisione, quando la formazione di Gobbo bucò la porta avversaria quattro volte.

Alcune delle maglie ‘approvate’ (foto ternanacalcio.com)

Alcune delle maglie ‘approvate’ (foto ternanacalcio.com)

Il contest La Ternana mercoledì pomeriggio ha comunicato che «sono 53 i bozzetti – 34 sono della stessa persona, Michele Pettorossi, ndr – selezionati dallo sponsor tecnico per stabilire quale sarà la terza maglia della Ternana per la stagione 2017/18. Ci teniamo a ringraziare quanti hanno inviato le loro proposte, ricordando che alcune di esse non sono state prese in considerazione solo perché non rispondenti alle normative del regolamento federale. Da oggi sarà quindi possibile votare quella che sarà la terza maglia definitiva del prossimo anno; per farlo sarà sufficiente scrivere una mail a [email protected]. Le votazioni si concluderanno il 31 ottobre».

«Pochi gol? Non sono preoccupato» Il tecnico delle ‘Fere’ è stato ospite mercoledì pomeriggio di ‘Web Radio Fere Terni’, l’emittente amatoriale che si occupa dei rossoverdi con focus particolare sul mondo dei tifosi. Tema rilevante, manco a dirlo, la mancanza di efficacia offensiva: «Sono arrivato a ritiro finito – ha risposto al conduttore Fabrizio Tacconelli – ed è stato cambiato tanto a livello di rosa. Non sono delle scusanti, chiaro, ho delle grandi responsabilità: il fatto che non segniamo è un dato di fatto, però non è preoccupante nonostante siamo la squadra che ha meno gol. Lo sarei se non arrivassimo a creare delle occasioni, ma la Ternana arriva facilmente nell’area avversaria. Vero che dobbiamo migliorare ed essere più determinati. Se tutti soffiamo dalla stessa parte – nel discorso cita anche tifosi e stampa – i risultani non possono non arrivare. Lo stadio deve ritornare ad essere una bolgia».

Benito Carbone

Benito Carbone

Il fuoco Carbone ha una convizione: «Vorrei far esplodere questo fuoco che c’è a Terni, così come la mia squadra: lo può fare in qualsiasi momento, ho questa sensazione perché giorno dopo giorno stiamo migliorando. Io sto insistendo sul gioco palla a terra e a Vercelli abbiamo fatto il 62% di possesso, è tanta roba per noi. A noi basta vincere una gara per far esplodere questo fuoco, sono convinto che possiamo fare delle grandi cose. I ragazzi sono consapevoli di aver fatto una buona performance a Vercelli. Il pareggio era stretto per noi». Breve accenno a quei gesti – macchina in versione ‘Fere’ e sciarpa al collo durante gli ultimi match – particolari che lo hanno contraddistinto di recente: «Non è né retorica né ruffianaggine, non ho un fine nel fare questo. Tanto poi contano i risultati. Questo deve essere chiaro. Terni è oro, chi critica è perché non ha visto cosa c’è altrove: il tifoso va rispettato e non posso non consentire a un bambino di vedere le sedute. Per quel che mi riguarda le ‘porte chiuse’ sono assurde».

Falletti e Avenatti

Falletti e Avenatti

Gli uruguaiani Per Felipe Avenatti due rigori in avvio di stagione e poco altro: «Lui può giocare da seconda punta con La Gumina vicino, ma devo pensare ad essere più pratico. Felipe non può essere messo in discussione, bisogna aspettarlo e cercare di motivarlo sempre al massimo. Ci credo molto in lui. Falletti invece è già in forma, non al 100%, ma è avanti rispetto agli altri. Ciò che fa a 40 metri dalla porta lo deve portare a 15 metri: oltre a essere ‘bello’ deve essere determinante. Un po’ mi ci rivedo in lui».

Il predestinato Poi un passaggio su Palombi, poco utilizzato da Carbone in avvio di stagione: «Si allena bene, ma dove lo metto in questo momento nel 4-3-1-2? Arriverà il suo momento, con La Gumina può coesistere. Lui e gli altri giovani sono già predisposti per far bene. Petriccione? Uno di quelli che ha giocato di più e quando è subentrato lo ha fatto bene, è un grandissimo. Un predestinato».

Simone Longarini

Simone Longarini

Il rapporto con Longarini Inevitabile un accenno alla ‘liaison’ con Simone Longarini e la possibilità di prendere una punta: «Con il presidente abbiamo cercato di prendere fino all’ultimo un attaccante vero, che avesse senso incorporare in rosa. Uno svincolato bisognerebbe aspettarlo un mese solo per farlo entrare in forma. Acquafresca ha rifiutato probabilmente per non scendere di categoria. Alessandro Venezia? Non so chi sia. Longarini lo sento due-tre volte al giorno, è vicino in tutti i sensi: la società mi ha dato tanta forza e carta bianca per muovermi sul mercato. La responsabilità di tutto è mia. Posso garantire che la famiglia Longarini è presente, ricordo che la Ternana non ha mai rischiato di fallire con loro». E una promessa finale alla tifoseria: «I ragazzi usciranno sempre dal campo stremati in ogni match, questo lo assicuro». Con tanto di appello: «Li aspettiamo più numerosi allo stadio, stategli accanto a questi ragazzi».

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