Terni: 51 licenziamenti alla Tct. Ast attacca: «Noi danneggiati ma ci impegneremo»

Presidio sotto il Comune dopo la comunicazione ufficiale dell’azienda. Lavoratori e sindacati in apprensione

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È arrivata venerdì mattina, durante il presidio dei lavoratori sotto il Comune di Terni, la notizia della convocazione da parte di Ast sulla vertenza Tct: l’incontro è fissato per lunedì mattina alle ore 9. Maestranze – 51 le persone colpite dalla procedura di licenziamento collettivo -, Rsu e sindacati dei metalmeccanici (Fim Cisl, Fiom Cgil e Fismic) si sono ritrovati a palazzo Spada per alzare la voce sulla vicenda che rischia di trasformarsi in un nuovo ‘colpo’ sociale ed economico per la città di Terni. Questa volta la Tct non si è limitata solo a ‘minacciare’ la chiusura delle attività, ma ha avviato le procedure di licenziamento indicando nel 21 maggio la ‘deadline’ delle produzioni. La controparte Ast-Tubificio, dopo un paio di giorni di silenzio, si è palesata con la convocazione dell’incontro di lunedì e ora la speranza è che il dialogo vada avanti, tenendo presente anche l’impegno assunto dal cavaliere Giovanni Arvedi lo scorso inverno, quando aveva detto ai lavoratori Tct – già in bilico – che Ast è ‘la casa comune’. Intanto la tensione resta e la situazione è in evoluzione. Si spera positiva.

Parla Ast-Tubificio: «Noi danneggiati. Ma contribuiremo a risolvere la situazione»

Alla convocazione ha fatto seguito una nota di Ast in cui l’azienda – nella fattispecie il Tubificio di Terni – «prende atto della decisione unilaterale di Tct Srl di interrompere le attività imprenditoriali a partire dal 22 maggio e di avviare una procedura di licenziamento collettivo, nonostante il contratto d’appalto in essere con Tubificio di Terni che scade nel marzo 2024. L’interruzione arbitraria e illegittima del rapporto contrattuale con Tubificio di Terni causerà ulteriori danni – prosegue l’azienda – che saranno addebitati ai responsabili. Ast conferma che contribuirà a risolvere, nella misura a lei possibile, le eventuali criticità occupazionali che dovessero insorgere, nei tempi e con le necessarie modalità».

La solidarietà dei colleghi di Ast e Tubificio

A prendere posizione sono anche le Rsu di Ast e Tubificio di Terni che esprimono «la massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Tct in questa difficile situazione. Sosterremo le iniziative programmate in questi giorni – aggiungono -, non ultima quella di venerdì mattina con il presidio sotto il palazzo comunale e successivamente in consiglio comunale. Apprendiamo in queste ore della convocazione di Ast sulla vertenza per lunedì mattina e auspichiamo che tale incontro possa essere utile per una risoluzione della situazione lavorativa delle 51 persone operanti in Tct. Noi come lavoratori – concludono le Rsu rivolgendosi ai colleghi di Tct – siamo e saremo al vostro fianco, ammiriamo il vostro risoluto spirito volto a preservare il lavoro, il benessere delle vostre famiglie e del nostro territorio».

Le parole del sindaco, il confronto e l’atto

A palazzo Spada si è sviluppata una riunione dei capigruppo – in realtà allargata – per un breve confronto con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali: «All’ultimo tavolo erano state delle assicurazioni – le parole del sindaco Leonardo Latini – in merito alla continuità aziendale. Mi pare evidente che ciò che si auspicava non si è verificato e per quanto possibile cercheremo di fare tutto ciò che è necessario per gestire la vicenda. Mi pare che abbia preso un taglio drastico. La presenza di tutte le forze politiche è importante per far comprendere una visione condivisa a sostegno della continuità aziendale o, speriamo di no, delle misure necessarie per i lavoratori». Sponda sindacale è stato evidenziato che il territorio «non si può permettere ulteriori 51 perdite a livello lavorativo. Ora servono solo tavoli politici, non tecnici. Nessuno ci deve spiegare come funziona un licenziamento o la cassa integrazione. Una situazione che mette a rischio lo stesso tubificio. Occorre rapidità e Ast già a suo tempo disse che si sarebbe fatta carico delle 51 persone. E martedì in Regione non è convocato il gruppo Ast». Da oggi – è stato specificato – Tct ha messo in ferie tutti i lavoratori. Dopodiché ulteriore tête-à-tête tra i consiglieri per produrre il documento unanime di appoggio per «esprimere vicinanza ai lavoratori e chiedere il coinvolgimento di tutti i soggetti dei tavoli aperti per una risoluzione responsabile ed immediata della crisi industriale». Oltre mezz’ora e poi il via libera.


LE FOTO DEL PRESIDIO TCT SOTTO IL COMUNE

     

 


IL VIDEO – PARLANO I SINDACATI


L’avvio della procedura

Stavolta il licenziamento collettivo non è solo una minaccia: giovedì pomeriggio è arrivata ufficialmente ai sindacati di categoria la notifica dell’avvio della procedura per i 51 dipendenti della Tct, l’azienda ternana che si occupa del taglio e della commercializzazione dei tubi per conto del Tubificio dell’Ast. Come annunciato mercoledì – in quello che sembrava solo l’ennesimo avvertimento – la data in cui cesserà l’attività è quella del 21 maggio prossimo, nonostante la società di proprietà di Gino Timpani abbia in essere un contratto con l’acciaieria in scadenza a marzo 2024. Proprio ad Ast, i sindacai Fim Cisl e Fiom Cgil avevano fatto richiesta di incontro, senza al momento ricevere risposta. Sta di fatto che ora la situazione sembra davvero precipitare. Giovedì mattina l’assemblea dei lavoratori aveva deciso di non assumere iniziative, in attesa di prese di posizione ufficiali da parte dell’azienda. Ma dopo la doccia fredda arrivata nel pomeriggio è probabile che le cose cambieranno.

TUTTO SU AST – UMBRIAON

Sciopero e presidio

Immediata risposta delle segreteria territoriali di Fim, Fiom e Fismic. Dichiarato lo stato di agitazione e l’assemblea con «un primo pacchetto di ore di sciopero previsto per venerdì mattina sotto il Comune nell’ultima giornata di campagna elettorale». Non solo. Dalle 12 è previsto l’ultimo consiglio comunale pre voto. Lo stato di agitazione proseguirà sabato in occasione della partenza di tappa del Giro d’Italia, quindi martedì è in programma un presidio sotto gli uffici della Regione a Perugia.

Terni: nuova minaccia di chiusura dal 21 maggio per la Tct

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