Terni, espulso afghano pericoloso: nel mirino per terrorismo

L’uomo, un 35enne, aveva chiesto di ritirare il permesso di soggiorno a distanza di anni. L’ufficio immigrazione della questura ha approfondito la questione

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Un ‘soggetto attenzionato’ per associazione con finalità di terrorismo islamico. E per questo motivo considerato pericoloso: l’uomo, un 35enne afghano, è stato accompagnato alla frontiera dalla polizia di Stato dopo il lavoro svolto dagli operatori dello sportello dell’ufficio immigrazione della questura di Terni.

I sospetti

Gli agenti della questura ternana hanno capito che c’era qualcosa di poco chiaro sul suo conto: si era presentato a ritirare il permesso di soggiorno dopo cinque anni ed i successivi controlli – se ne è occupata la III° sezione – hanno consentito di far luce sulla storia. L’uomo infatti si era fatto vivo nel 2016 richiedendolo per motivi umanitari, ma fu bloccato perché non era in possesso dei requisiti necessaari per il rilascio del titolo. L’ufficio tuttavia non era stato in grado di notificare la misura in quanto era irreperibile.

I fatti di Catania e gli alias

Gli agenti dell’immigrazione sono rimasti perplessi nell’ascoltare le spiegazioni del 35enne in merito al suo allontanamento: grazie al fotosegnalamento è stato accertato che si trattava di un soggetto attenzionato per associazione con finalità di terrorismo islamico. Motivo? «In occasione dei festeggiamenti – sottolinea la questura – in onore della santa patrona di Catania, nel febbraio 2016, era stato notato aggirarsi nei pressi dell’arcivescovado con fare sospetto. Era stato fermato e controllato dalla Digos della questura catanese e nella sua abitazione era stato rinvenuto un trolley con all’interno circa 5.600 schede telefoniche della compagnia telefonica 3, di matrice inglese e di altre 67 schede telefoniche della compagnia Lycamobile anch’esse di matrice inglese». Non solo. Dai riscontri fotodattiloscopici è saltato fuori che aveva utilizzato diversi alias, anche con date di nascita differenti: su di lui pendeva un rintraccio delle autorità francesi – settembre 2016 – come «persona pericolosa con comportamento violento e possibile uso di armi». Scattata l’espulsione su input del prefetto di Terni con trattenimento coatto del questore e il successivo accompagnamento al Cento di permanenza e rimpatrio ‘Corelli’ di Milano. Lo attende l’Afghanistan.

 

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