Bando di evidenza pubblica – fu fatto in passato – per assegnare la raccolta oppure divieto? La seconda. Il sindaco del Comune di Terni, Stefano Bandecchi, ha firmato un’ordinanza per ‘bloccare’ la possibile operazione riguardante le olive da tutti gli alberi di proprietà comunale, «fatta eccezione per i soggetti titolari, per specifiche aree, di contratti stipulati con l’amministrazione».
Come mai questa scelta? Semplice, perché – si legge nell’atto impostato dal dirigente Federico Nannurelli – i proventi che «potrebbero derivare dall’eventuale bando, in relazione con il costo opportunità connesso con la procedura amministrativa da attuarsi annualmente, non genererebbero un guadagno significativo per l’ente». C’è dunque l’ordinanza per il divieto, estesa tra l’altro anche ai soggetti titolari di contratti di sponsorizzazione visto che «la maggior parte degli alberi si trovano radicati in aree ad intenso traffico veicolare e non è nota la qualità delle olive presenti». Prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.
Di mezzo c’è anche un’altra considerazione. Vale a dire che alcuni alberi «si trovano in centro città o comunque in aree non soggette a controllo ovvero limitrofe a fonti di inquinamento, per cui si renderebbe necessario effettuare indagini ed analisi qualitative del prodotto al fine di evitare rischi per la salute umana». C’è lo stop. Stessa scelta – per citare un esempio recente – fu fatta nel 2018 dall’amministrazione a guida Leonardo Latini. L’atto odierno abroga e sostituisce proprio quella di sei anni fa.