Alienazione tribunale Terni da 11 milioni: previsione al 2023

L’immobile da oltre 9 mila metri quadrati resta nel piano di palazzo Spada. Ma ancora zero riscontri da Invimit

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di S.F.

Il primo inserimento nel piano di palazzo Spada risale a meno di cinque anni fa e da allora nulla si è mosso in concreto. Fatto sta che il tribunale di Terni – oltre 30 mila metri cubi di consistenza e 9.196 mq – continua ad essere in vendita e anche quest’anno è nell’elenco degli immobili con alienazione disposta ma non ancora concretizzata: ora la previsione per la cessione si sposta al 2023, come riportato nell’atto dell’esecutivo Latini approvato ad inizio aprile. La cifra resta la stessa, 11 milioni 253 mila euro.

Il tribunale di Terni

La motivazione originaria e il progetto

A dare il via libera per l’inclusione nel piano delle alienazioni fu la giunta Di Girolamo nel dicembre 2016: «L’inserimento – fu spiegato all’epoca – è al fine di verificare la fattibilità di un progetto di valorizzazione immobiliare mediante il coinvolgimento di Invimit (Investimenti immobiliari italiani sgr spa), società di gestione del risparmio del ministero dell’Economia e delle Finanze, finalizzate all’acquisto di immobili in uso governativo. Nel corso del 2017 si valuterà la fattibilità di tale progetto immobiliare che potrebbe, se realizzato, liberare ingenti risorse per la diminuzione del debito dell’Ente». Si era nel periodo di discussione del piano di riequilibrio finanziario del Comune, poi non andato a buon fine.

Nulla di fatto

Non si è sviluppato niente rispetto all’input di allora. Di fatto l’aggiornamento nel bilancio di previsione 2021-2023 non c’è stato rispetto agli anni scorsi: «Relativamente al palazzo di giustizia – si legge nella nota specifica rispetto al tribunale – l’alienazione viene proposta in seguito alle attività svolte dalla Invimit. È stata inviata proposta del 26 settembre 2017 alla Invimit senza riscontro. La proposta di acquisto andrà attentamente valutata dai competenti organi istituzionali». L’unica novità giocoforza riguarda l’annualità di previsione per la vendita, ovvero il 2023. Questo su carta. Difficilmente si svilupperà in concreto.

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