La data c’è, l’indispensabile pagina su Facebook pure. Anzi, di pagine sul social ce ne sono addiritura due, e c’è pure la location: l’11 luglio, in piazza Europa a Terni.
Altoforno Il gruppo musicale più rappresentativo di quella che è stata definita la ‘ternitudine’ – un modo di interpretare la vita fatto di ironia mista ad indignazione, raccontato in modo surreale – tornerà sul palco per un concerto-evento con il quale si festeggerà il ventennale della sua formazione.
UN BRANO DEGLI ALTOFORNO – IL VIDEO
L’evento Non resta che aspettare l’11 luglio, insomma, ricordando che dagli Altoforno ci si deve aspettare di tutto. Visto che loro si descrivono così: «Gli Altoforno, detti anche L’Altoforno, nascono presso le sponde della Nera in una notte estiva di pediluvio. È l’8 Luglio e corre l’anno 1995. Qualche giorno dopo, il 18 Luglio, sull’isola caraibica di Montserrat, il vulcano di Soufriere Hills erutta. Al Pubblico Ministero di Lodi, Tarcisio Burgnich (omonimo del rimpianto terzino dell’Internazionale), la stretta correlazione temporale tra i due eventi non sfugge. A seguito di un processo farsa, sull’onda emotiva montata dall’opinione pubblica delle Piccole Antille, gli Altoforno vengono condannati a spalare caramello nelle terribili miniere di Mars e Bounty di Thimpu. Negli anni successivi il vulcano devasterà l’isola, distruggendo la capitale e costringendo gran parte della popolazione a scappare. Proprio sfruttando l’onda anomala dell’undicesimo tsunami, gli Altoforno, ancora legati fra loro con dello spago per salsicce, riescono a riabbracciare i loro cari sul bagnasciuga di Chiarone. La tragedia li unisce ma la picchia li divide. È per colpa di una donna, Mariolina Cannuli (Roma, 1940) annunciatrice della RAI attiva dagli anni ’60 in poi, che inizia una faida per la faiga. Tra i membri del gruppo si insinua il desiderio di sopraffazione sull’altro. Per porre fine alle ostilità vengono stabilite di comune accordo tre prove, l’unico che le supererà senza ridere potrà sposare, con rito civile cinese a Shanghai, la bella Mary di via Brodolini. Buttare giù senza bicchiere d’acqua un maggiaiolo ultracentenario, prendere sottobraccio l’assessore al traffico e poi ucciderlo a colpi di grattacacia, entrare in un campo nomadi e masterizzarne uno per farne risentire cento».