Le indagini sono chiuse da poco meno di un anno, la richiesta di rinvio a giudizio ha fatto seguito a quel passo – attualmente è in corso l’udienza preliminare – e a rischiare il processo per l’ipotesi di peculato è un pensionato 80enne di Terni, per una decina di anni – fra il 2013 e il 2023, ovvero fino al decesso della donna – amministratore di sostegno di un’anziana ternana.
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza di Terni, nel contesto delle indagini coordinate dal pm Giorgio Panucci a seguito della denuncia sporta da una familiare della signora, l’uomo – nominato amministratore di sostegno dal tribunale in ragione di un solido rapporto fiduciario e di amicizia con la donna – si sarebbe appropriato di poco meno di 80 mila euro, somme appartenenti alla signora ternana che, però, non sarebbero state spese né utilizzate nel suo interesse.
L’ipotesi di peculato discende dal fatto che l’80enne avrebbe agito, stante il suo ruolo, in veste di pubblico ufficiale. Nel dettaglio, secondo le Fiamme Gialle e quindi la procura, parte di quei soldi sono stati usati – fra le altre cose – per la manutenzione dei veicoli riconducibili all’amministratore di sostegno, per pagare fast-food e piccola ristorazione e per la quota di socio Aci.
In questo contesto, il legale difensore dell’indagato – l’avvocato Fabio Lancia del Foro di Terni – ha chiesto ed ottenuto dal gip Chiara Mastracchio una perizia psichiatrica sul proprio assistito, per stabilire se al tempo dei fatti fosse in grado di intendere e di volere e quindi la sua capacità attuale di stare in giudizio. Ad eseguirla sarà il dottor Alessandro Giuliani della Usl Umbria 2, che relazionerà in aula il prossimo 1° ottobre. Udienza a cui sarà ovviamente presente anche l’avvocato Andrea Giombi del Foro di Ancona, per conto della nipote della donna, costituitasi parte civile.