Riceviamo e pubblichiamo
di D.V. (lettera firmata)
Persone civili & facce di ‘mota’ (la madre degli imbecilli è sempre incinta). Qualche mese fa mi trovai a salire verso il monte La Croce – cosa che mi piace fare nei giorni di festa – trovando una ‘bustata’ di cartucce calibro dodici, sparate ed abbandonate lungo il sentiero. Mi sentii nell’ovvio obbligo di chinarmi a raccogliere i bossoli per poi smaltirli propriamente. Non perché dovessi dare l’esempio a me stesso, non ne ho bisogno, né perché dovessi placare istinti di redenzione da chissà cosa, bensì, semplicemente, perché mi parve giusto sanare la ‘distrazione’ di qualche deficiente.
Ora, io non ho niente di particolare contro la categoria dei cacciatori, anche se non ne faccio parte. Ciò che non mi sta bene è che vi siano sempre dei debosciati in grado di far etichettare, causa comportamenti discutibili, un’intera categoria. In questo caso come in tanti altri. E senza ovviamente mettere in secondo piano il rispetto della natura che riguarda chiunque di noi e che dovrebbe essere alla base del vivere civile. Personalmente, per certi soggetti, non trovo alcuna giustificazione, ma, al più, una penitente ‘cura medioevale’…
Detto ciò, proprio oggi (1° maggio, ndR) ho dovuto prendere nuovamente atto che l’incivile ‘uso’ di buttare tra i rovi certi rifiuti non sia venuto meno, avendo trovato un’altra piccola quantità di cartucce lungo il cammino, di cui alcune, per di più, usate di recente. Anche questa volta le ho raccolte come ragione ed etica impongono. Per il resto, nei confronti di certuni non ho altro da aggiungere, se non la speranza di una loro imminente folgorazione… sulla via di Damasco. Per tutti gli altri, il migliore augurio di buon Primo Maggio.