Terni, ‘Angeli in moto’ con Aism: solidarietà on the road

Per il secondo anno consecutivo il gruppo di volontari aderisce all’iniziativa ‘Erbe aromatiche’ con consegne in tutta la provincia

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‘Da soli si va veloci ma insieme si va più lontano’: questo è il pensiero che dal primo istante di vita contraddistingue l’associazione ‘Angeli in Moto’ e in questi anni i volontari, in sella alle loro fide compagne a due ruote, hanno solcato tante strade, nelle città, nei paesi e nelle provincie percorrendo centinaia di chilometri per onorare gli impegni presi con l’associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e non solo.

L’impegno

Dopo aver allentato la presa l’estate scorsa, il Covid è ripreso in tutte le sue varianti, così la guardia resta alta come l’impegno profuso dai volontari che non potevano non rispondere alla richiesta di supportare nuovamente l’evento ‘Erbe aromatiche’ di Aism, iniziativa che si svolge dal 5 al 7 marzo con l’alto patronato della presidenza della Repubblica, promossa per la raccolta fondi e informazione a sostegno delle persone con sclerosi multipla. Anche Terni i volontari del gruppo locale ‘Angeli in moto’, per il secondo anno consecutivo, sono impegnati nel sostenere il progetto in tutto il territorio provinciale.

In ogni angolo d’Italia

Si tratta di una vera e propria mobilitazione solidale, in cui tutte le sezioni di Aim, in partcolare quelle di nuove formazione, sono direttamente coinvolte ed impegnate. «Nell’edizione 2020  spiegano da Aim – le nostre moto ci hanno già consentito di raggiungere quanti, anche nei comuni più sperduti, erano in attesa della loro piantina aromatica, segno della rivincita della vita, al prezzo di 10 euro. È stata una vera mobilitazione che ha visto l’impegno di tantissimi volontari che sono riusciti a consegnare ben più di 2.500 piantine, sostenendo così le attività di Aism. ‘Da soli si va veloci ma insieme si va più lontano’: non lo diciamo per sterile vanteria, non cerchiamo plausi o riconoscimenti, nessuno conosce i nostri volti spesso celati dal casco, dagli occhiali e dalle mascherine né tantomeno i nostri nomi, ci basta l’umile fierezza di aver svolto il nostro dovere».

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