Il tribunale di Terni ha fissato per il prossimo 1° ottobre l’udienza preliminare del procedimento penale che vede indagato il sindaco di Terni Stefano Bandecchi per i fatti avvenuti durante la tumultuosa seduta del consiglio comunale del 28 agosto del 2023, quella in cui Bandecchi se l’era presa inizialmente con due esponenti dell’opposizione – i consiglieri Orlando Masselli e Marco Cecconi -, alzandosi e dirigendosi verso i banchi della minoranza, con intervento della polizia Locale presente in aula.
IL VIDEO
La richiesta di rinvio a giudizio, formalizzata congiuntamente dal procuratore di Terni Andrea Claudiani e dal sostituto Marco Stramaglia lo scorso ottobre, vede Bandecchi indagato per i reati di minaccia, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, minaccia ad un corpo politico.
L’ipotesi di minacce e oltraggio a pubblico ufficiale – secondo la procura di Terni – è legata all’atteggiamento tenuto dal sindaco di Terni nei confronti del consigliere Cecconi – una delle persone offese nel procedimento – verso cui Bandecchi si era diretto con conseguente intervento degli agenti presenti e del vice sindaco Riccardo Corridore.
Per l’autorità giudiziaria si configura invece l’ipotesi di violenza a pubblico ufficiale – persone offese sono la comandante della polizia Locale di Terni e due agenti – per il fatto che, secondo la ricostruzione della procura, Bandecchi aveva spintonato gli stessi operanti per farsi largo. L’interruzione di pubblico servizio è invece connessa allo stop di 25 minuti, dalle 11.20 alle 11.45, che la seduta consiliare – come da verbale – aveva subito per ‘motivi di ordine pubblico’.
Infine la contestazione di minaccia ad un corpo politico e a pubblico ufficiale si configura, per la procura, per quanto detto da Bandecchi alla ripresa dei lavori, dopo le fasi più concitate della seduta, nei confronti degli operatori di polizia Locale e dei consiglieri comunali, in particolare di opposizione. Stefano Bandecchi è assistito dagli avvocati Carlo Pacelli e Giorgio Panebianco mentre le persone offese hanno facoltà di costituirsi parti civili. Spetterà al gup Chiara Mastracchio decidere se ci sarà un processo o meno.
Così il primo cittadino sulla vicenda: «Esistono dei filmati – afferma Bandecchi – che fortunatamente hanno memorizzato e inchiodato l’accaduto. Non c’è alcuna possibilità di far diventare quell’episodio una cosa diversa da ciò che è realmente stato. Evidentemente il pubblico ministero ha visto un filmato diverso, cercherò semplicemente di fare in modo che il gup riguardi da solo il video per farsi la sua idea. Sono convinto che le persone di buona volontà e di buona coscienza capiscano immediatamente che questa udienza non deve neppure esserci».
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