Bandecchi e il ‘corpo a corpo’ con FdI. In quattro per fermarlo. Minoranze da prefetto e carabinieri

Tensione alle stelle nella seduta di lunedì mattina. Il sindaco dopo il parapiglia: «Diventate normali e lo diventerò anche io». Minoranze dal prefetto

Condividi questo articolo su

FOTO/SCREEN TELE GALILEO


Violenta lite lunedì mattina durante la seduta del consiglio comunale – sin lì piuttosto tranquilla – fra il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e i consiglieri di Fratelli d’Italia, in primis Marco Celestino Cecconi e Orlando Masselli. In seguito al parapiglia, la seduta è stata sospesa dalla presidente dell’assemblea, Sara Francescangeli.

Caos

Si parlava di sicurezza urbana, assunzioni di personale – in particolare per la polizia Locale di Terni – quando dopo gli interventi di Cecconi e Masselli – che hanno criticato l’amministrazione e chiesto di rivedere il piano assunzionale della Municipale – è toccato al sindaco dire la sua. «Sinceramente – così si è espresso Bandecchi – proverei vergogna ad essere nei banchi dell’opposizione di Fratelli d’Italia e a sentir dire le minchiate che ho sentito. La risposta è facile: lei (rivolto a Masselli, ndR) ha gestito la cassa per cinque anni, specialmente lei Masselli si deve vergognare di dire che oggi servono i soldi. Masselli rida, ma con me ha poco da ridere, manco può corre». E il clima si è scaldato subito: «Venga Masselli, continui a ridere sennò le volano via tutti i denti dalla bocca a lei. Stia zitto, si sieda». Poi Bandecchi, rivolgendosi alla presidente dell’assemblea e riferendosi al consigliere Marco Cecconi (FdI) che nel frattempo si era alzato in piedi: «Faccia sedere ‘sto coglione». A quel punto il sindaco è andato minacciosamente verso i consiglieri del centrodestra, in primis Cecconi: intuita la mala parata, il vice sindaco Riccardo Corridore e gli agenti della polizia Locale presenti in aula sono scattati per fermare Bandecchi. E poi, anche con l’aiuto di altri presenti in assemblea, lo hanno portato via di peso per calmarlo. Seduta logicamente sospesa, scena pessima per la città. Poi, dopo alcuni minuti di interruzione, la seduta è ripresa per decidere se e come procedere con i lavori: «Ciò a cui abbiamo assistito oggi non può passare inosservato» ha detto Cinzia Fabrizi (FdI). Il vice sindaco Corridore ha invitato i presenti a non scandalizzarsi troppo, sottolineando come in passato – riferendosi alla lite Masselli-Fiorini nella precedente consiliatura – siano accaduti fatti analoghi. La presidente del consiglio Francescangeli ha ‘tirato dritto’ – «il clima ristabilito consente di andare avanti» – ma le opposizioni hanno chiesto il rinvio degli atti e quindi lasciato l’aula di palazzo Spada. E la seduta, che ricorderemo a lungo, è stata dichiarata chiusa alle ore 13.07.

Prefetto e carabinieri

Dopodiché le minoranze – tutte – hanno chiesto un incontro al prefetto di Terni, Giovanni Bruno, che è stato subito accordato. Nel primo pomeriggio di lunedì, apprende umbriaOn, i consiglieri Marco Celestino Cecconi e Orlando Masselli hanno raggiunto la caserma dei carabinieri di Terni, in via Radice. Contattato, Marco Cecconi conferma, «ma – afferma – non intendo aggiungere altro». Masselli spiega che «siamo stati prima dal prefetto e quindi dai carabinieri a cui abbiamo riferito ciò che è accaduto. Spetterà poi alle autorità assumere le decisioni che verranno ritenute opportune».

Stefano Bandecchi

«Diventate normali voi e vedrete che lo diventerò anche io»

Con la ripresa dei lavori, prima della chiusura della seduta, il sindaco Stefano Bandecchi era tornato sull’accaduto: «Io ve la dò una ricetta per continuare i lavori in maniera corretta e normale – ha detto -. Diventate normali voi e vedrete che diventerò normale anche io. Perchè avete detto bene: sono un uomo ricco, un uomo benestante, di successo, importante. Ora mi dispiace che qualcuno di voi ci resti male, però è così. Detto ciò, non sono arrivato qua per caso ma perché ho una fine intelligenza. Se voi continuerete ad offendermi e a trattarmi come se fossi il pagliaccetto di turno, tentando di portare sotto di me le vostre truppe, avete visto la reazione. Non sarà differente e peggiorerà solamente. La prossima volta arriverò prima di loro. Se volete continuare a tirare la corda, tiratela e finirà a schiaffi sicuramente. Se invece smettete di tirare la corda e cominciate a fare gli uomini delle istituzioni, smettete di urlare e di abbaiare, di prenderci per il culo come se fosse solo un vostro diritto, noi smetteremo di prendere per il culo voi. Guardate che io sono più bravo di voi: se apro un video ogni mattina in cui mi metto a dire quanto posso fare lo stronzo, voi non avete idea di dove posso arrivare. Portate le cose in una strada corretta – ha aggiunto il primo cittadino – sennò in questo consiglio comunale che voi ci siate o meno, sarà uguale. Noi siamo in ventuno. Sono ben lieto di discutere con voi e di essere arricchito politicamente da voi, sono ben lieto di partecipare a questa assemblea ma non accetterò più ‘sgarri’ tipo accordi sottobanco per mettere ‘fuori’ Alternativa Popolare, come in Provincia e nel Servizio Idrico Integrato. Se sarete d’accordo lo farò con voi il consiglio di amministrazione del SII. Trovate equilibrio e avrete qualcosa di buono, state fuori dall’equilibrio e avrete solo guerra». Poi, prima della conclusione decretata dalla presidente del consiglio, Bandecchi si è espresso così: «L’atteggiamento dell’opposizione per tutta la seduta è stata poco istituzionale. Poi se ne sono andati, non so se oggi sono andati al mare o da un’altra parte. Il consiglio prenda atto che questa sarà la politica che porteremo avanti perché la maggior parte delle cose qui scritte, derivavano da nostri atti già compiuti e fatti. La discussione di oggi è l’esemplificazione di ciò che capita tutti i giorni, spero che l’opposizione ritrovi sé stessa sennò la nostra linea non cambierà. Oggi abbiamo stabilito che i soldi miei sono miei. Il prossimo che parlerà delle mie Ferrari e barche sa che tipo di reazione avrò. La prossima volta non mi farò fermare dai vigili urbani, state lontani, altrimenti tirerò ‘cartoni’ anche a loro. Non voglio più rotture di palle dall’opposizione. Resti a verbale, ci siamo chiariti sulla linea del sindaco di Terni. Arrivederci».

Sara Francescangeli

Francescangeli: «Tensioni alimentate dalle opposizioni»

Ai fatti di palazzo Spada fa seguito anche una nota della presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli: «Prendo atto della totale incapacità della minoranza di sottostare al regolamento e di rispettare il ruolo della presidenza che è chiamata ad applicarlo. Così come la non accettazione delle decisioni della maggioranza democraticamente eletta dai cittadini. La decisione di abbandonare l’aula facendo di fatto decadere tutti gli atti iscritti all’ordine del giorno, perché presentati dalla minoranza stessa, è grave ed arriva al termine di una mattinata di tensioni alimentate e provocate dalle opposizioni. Ho avvertito questo clima anche nei miei confronti, ogni mia decisione – prosegue Francescangeli – è stata presa come un attentato alla democrazia dell’aula, mentre ho solo applicato il regolamento che dà potere al presidente di decidere sia su eventuali provvedimenti da prendere nei confronti dei consiglieri comunali sia sulla prosecuzione dei lavori medesimi. Dopo la sospensione dei lavori conseguente al battibecco tra il sindaco e il gruppo di Fdi, ho deciso che ci fossero tutte le condizioni per proseguire in quanto ho constatato che in aula il clima si era rasserenato pur rimanendo le legittime posizioni su quanto accaduto. Una decisione, la mia, dettata anche dal buonsenso e dalla volontà di rendere produttiva la seduta che fino a quel momento si era occupata solo di tre punti, seppur rilevanti. Mi auguro che presto in aula torni un clima sereno e costruttivo – conclude la presidente dell’assemblea comunale – e che l’opposizione partecipi alla vita amministrativa nel ruolo che hanno deciso gli elettori».

Prisco: «Inqualificabile»

Così il sottosegretario al ministero dell’Interno, Emanuele Prisco (FdI): «La violenza non è tollerabile da qualunque parte provenga, a maggior ragione in politica, praticata da istituzioni che dovrebbero piuttosto dare l’esempio. Il comportamento del sindaco di Terni è inqualificabile e irrispettoso verso i cittadini che rappresenta».

Anna Ascani

Verini e Ascani (Pd) a colloquio con il ministro Piantedosi: «Bandecchi non può continuare a fare il sindaco»

L’accaduto ha portato i due parlamentari umbri del Pd, Anna Ascani e Walter Verini, a chiedere un colloquio nella giornata di lunedì al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «A lui – affermano Ascani e Verini – abbiamo espresso la più profonda preoccupazione per le ferite e le lesioni alla convivenza civile e democratica prodotte quotidianamente a Terni dai comportamenti del sindaco Bandecchi. Gli episodi di questa mattina sono di una inaudita gravità: configurano reati, insulti all’istituzione e al consiglio comunale, resistenza a pubblico ufficiale, minacce. E fanno seguito a numerosi episodi che nelle scorse settimane hanno visto sempre protagonista questo signore, contro funzionari comunali, giornalisti, consiglieri di opposizione. È un comportamento indegno, da parte di un personaggio su cui pende, tra l’altro, una seria questione di incompatibilità e conflitto d’interessi. Bandecchi non può continuare a fare il sindaco: avere preso la maggioranza dei voti non lo autorizza a tenere questi comportamenti che offendono la città di Terni, le istituzioni, i consiglieri di opposizione, cui va la nostra solidarietà. Ringraziamo il ministro Piantedosi per l’attenzione dimostrata. Ci auguriamo – concludono i due parlamentari – che si prenda atto di questa insostenibile situazione e che si possano adottare tutti i provvedimenti utili a ripristinare un clima civile e democratico nella città».

Pastura: «Maggioranza debole e insicura»

«La scena – il commento del consigliere comunale – a cui ho assistito  lunedì e che ha portato Terni alla ribalta a livello nazionale, certamente non per fatti edificanti,  e le ricostruzioni fantasiose delle ultime ore ci devono porre degli interrogativi e delle prese di posizione nette quanto meno per fare chiarezza sulle cose importanti. Il continuo rimando che fa il Sindaco Bandecchi di ‘fascisti’ rivolto ai membri del  gruppo consiliare di Fdi non solo è falso ma segue una narrativa fuorviante. Personalmente mi sento in dovere di precisare che nella mia storia personale e professionale non vi è alcuna traccia di una ideologia fascista piuttosto di una destra europea di matrice conservatrice. Penso che l’attuale maggioranza di governo sia espressione di tanta debolezza e di insicurezza oltre che di rabbia. La rabbia e l’odio manifestate anche attraverso l’uso dello scherno sono espressioni di debolezza, soprattutto in Politica. Sono convinto altresì che inveire o scagliarsi, sia verbalmente che fisicamente, contro qualcuno è soltanto una facile, troppo facile, espressione di debolezza. Le idee forti, infatti, sono liberanti e democratiche, non inseguono la pancia dei cittadini e non perseguono il solo malcontento. Nel merito abbiamo già fatto esperienza di forze politiche populiste e inneggianti all’anti politica-partitica e sappiamo che la portata e il peso di queste proposte è miope. Altra cosa è invece il potere, che di per sé è debole e autoreferenziale. Quindi non cadiamo nell’errore fatale di identificare la Politica con il potere.  La politica contrariamente al potere ha una visione che tende ad attrarre, a sostenere e ad includere le comunità. Parte dai problemi sentiti e li re-interpreta, per mezzo di una visione, con pensieri e buone prassi. Pertanto, vi prego, non confondiamo i piani: il dileggio degli altri appartiene ai deboli così come l’aggressione verbale e ancor più quella fisica è sempre il segno di una profonda debolezza e di una fretta alla rincorsa del consenso.  Avere potere e non perdere occasione per sottolinearlo agli altri non vuol dire saper fare politica. Le recenti ricostruzioni dell’accaduto fornite da questa Amministrazione  pertanto, sono l’ennesima espressione di un mero  potere e non certamente di politica».

Lorenzo Filippetti

Filippetti (Alternativa Popolare): «Noi insultati di continuo»

Lorenzo Filippetti, coordinatore provinciale di Alternativa Popolare, che è il partito del sindaco Bandecchi, afferma in una nota che «fin dall’inizio della campagna elettorale, Stefano Bandecchi e coloro che si sono candidati nelle liste a sostegno dello stesso sono stati oggetto di numerosissimi attacchi di natura non politica ma personale. L’insulto sui social ai membri di Alternativa Popolare, alla giunta, ai consiglieri ed ai semplici sostenitori è ormai cosa nota ed all’ordine del giorno. Gli attacchi personali rivolti al sindaco sono la costante dei contenuti mediatici e non di soggetti pseudo politici che sostengono di fare opposizione. La destra ternana, deflagrata dopo la sconfitta elettorale, in maniera sistematica tramite i propri rappresentanti denigra il sindaco e usa continuamente toni provocatori che nulla hanno di politico. Rassegne stampa che molto hanno di avanspettacolo e nulla di politico sottendono offese dirette a chi governa la città. Nulla hanno di critico e di politico ma sono solo pregne di offese. Il comune sentire si indigna davanti alla reazione del sindaco, il comune sentire si sdegna. Nessuno però – aggiunge Filippetti – si indigna quando un membro dell’opposizione, urlando, calunnia appellando come ‘delinquente’ il primo cittadino, nessuno si sdegna quando la provocazione sfocia in servizi televisivi lesivi della dignità della persona. Le elezioni democraticamente hanno dato il loro responso, chi è stato sconfitto deve prenderne atto e fare un’opposizione costruttiva non ostruzionistica come è stato fatto finora. L’opposizione chiede alla maggioranza la partecipazione alle scelte per la città per poi cercare di bloccare ogni decisione del consiglio, ipocrisia istituzionale non più accettabile. Il rispetto delle istituzioni – conclude il coordinatore provinciale di AP Terni – tanto evocato oggi, passa dal rispetto per le persone e dalla consapevolezza che la politica non si fonda sulla denigrazione personale, ma su proposte e critiche costruttive nell’interesse dei cittadini».

Riccardo Parca

Parca (Alternativa Popolare): «Ecco la macchina del fango»

Alle parole di Filippetti fanno eco quelle di Riccardo Parca, coordinatore comunale di AP: «La volgare macchina del fango e degli insulti reiterati orchestrata da più di due mesi da forze politiche di opposizione livorose ed inconcludenti – afferma – ha toccato nel consiglio comunale di stamani il punto più basso, sprofondando in quello che il Sommo Poeta Dante avrebbe definito il girone degli iracondi e degli accidiosi che, definitivamente sommersi nella mota della loro rabbia e dello sterile immobilismo, si aggrappano al muro della vergogna per non cadere negli inferi. Prendiamo dolorosamente atto – prosegue Parca – che le suddette opposizioni non hanno avuto rispetto neppure delle istituzioni ed hanno continuato a sbeffeggiare, insultare e deridere il sindaco Stefano Bandecchi che in quel momento rappresentava tutti i cittadini, nessuno escluso. Tale inqualificabile atteggiamento, accompagnato da risate di scherno del tutto fuori luogo, è da considerarsi a tutti gli effetti una assoluta mancanza di rispetto proprio per tutti i ternani che attendono risposte concrete ai loro problemi e che meritano molto più del teatrino montato ad arte da coloro che, quando sedevano nei banchi della maggioranza, non hanno fatto alcunchè per il bene della città. Dopo aver scioccamente provocato il sindaco e la giunta, le cosiddette forze politiche ‘responsabili’ – spiega il coordinatore comunale di Alternativa Popolare – hanno pensato bene di abbandonare l’aula consiliare fornendo la prova concreta della loro assoluta malafede e del fatto che il loro unico fine era quello di impedire il regolare svolgimento dei lavori: il tutto ancora una volta a discapito dei cittadini. Eravamo speranzosi di aver evitato le vacue e noiose invettive quotidiane lanciate dal consigliere Cecconi dal tavolino di un bar del centro ma ci siamo dovuti ricredere di fronte all’indecorosa scenetta provocatoria del consigliere Masselli. Il buon funzionamento di una democrazia, come insegnano i padri costituenti, è inevitabilmente legato alla presenza dell’opposizione ed al suo senso di responsabilità, alla sua capacità di essere da stimolo ed eventualmente da supporto alla maggioranza nell’esclusivo interesse degli elettori. Ma non si fa il bene della città etichettando il sindaco quale delinquente, attraverso continue provocazioni del tutto strumentali e becere. Non intendiamo partecipare al gioco al massacro di oppositori privi di argomenti e non è nostro compito dispensare torti e ragioni a differenza dei tanti soloni che già stanno sentenziando su quanto accaduto stamani fornendo narrazioni edulcorate e parziali. Siamo certi – conclude Riccardo Parca – che i cittadini sapranno distinguere e giudicare come già accaduto nel recente passato e siamo altresì consapevoli della delicata responsabilità che ci è stata affidata da questi ultimi, a cui ci lega un patto indissolubile che non tradiremo. Riteniamo pertanto sia giunto il momento che ciascuna parte politica svolga la sua parte e che si abbandonino definitivamente atteggiamenti deleteri per la città. Auspichiamo d’ora in avanti un rapporto con tutte le opposizioni improntato a criteri di civiltà, nell’ottica di una franca e leale dialettica che metta sempre ed esclusivamente al centro di tutto gli interessi dei cittadini. Siamo consapevoli che l’elezione di Bandecchi a sindaco di Terni ha rappresentato una salutare scossa democratica che è risultata indigesta per la politica politicante che ancora oggi cerca con tutti i mezzi di impedire che le cose cambino in meglio, ma al tempo stesso ribadiamo la nostra volontà di non arretrare neppure di un millimetro per rispettare la parola data agli elettori».


IL VIDEO DELLA LITE


Le minoranze unite

«Dopo i drammatici eventi di oggi – è la nota di tutte le minoranze in consiglio comunale – che rispecchiano il clima di emergenza democratica nel quale è precipitata la nostra città, ci siamo recati presso la prefettura di Terni per segnalare i fatti verificati, peraltro ampiamente verificabili dallo streaming della seduta di consiglio comunale. Confidiamo nella sensibilità delle istituzioni tutte, affinché preservino il clima di rispetto che da sempre tutti i consessi riservano alle minoranze».

FdI Terni: «Nemmeno nei peggiori bar di Caracas»

Drastico Paolo Alunni Pistoli, che di Fratelli d’Italia è segretario provinciale: «Nemmeno nei peggiori bar di Caracas si sarebbe potuto assistere a quello che è andato in scena questa mattina in consiglio comunale. Ancora una volta saliamo alle cronache per lo show del signor sindaco, se così si può chiamare, Stefano Bandecchi, che dopo aver risposto ad un intervento del consigliere Masselli minacciando di fargli volare tutti i denti, ha espressamente cercato lo scontro fisico proiettandosi verso il consigliere Cecconi e gli stessi consiglieri di FdI, contrastato dalla forza pubblica. Chiaramente seduta sospesa con l’ennesima brutta figura da parte di chi governa questa città. Si può accettare la critica, le continue minacce rivolte alle opposizioni – dichiara Alunni Pistoli – ma arrivare al punto di alzare le mani segna ormai la bassezza con cui si contraddistingue la giunta comunale di questa città».

Il Pd: «Spettacolo vergognoso»

«Lo spettacolo vergognoso – afferma la segreteria dell’unione comunale del Pd di Terni – che il sindaco Stefano Bandecchi ha dato questa mattina in cnsiglio comunale, le minacce di violenza fisica e l’atteggiamento da picchiatore sono inaccettabili e recano danno oltre che ai lavori della massima assise cittadina, all’immagine della città tutta. Forse chi fino ad oggi ha considerato Bandecchi semplicemente come un uomo pittoresco e strafottente, un ricco ‘guascone’, ha la possibilità di comprenderne davvero la natura, che è quella di una persona incapace di ricoprire un ruolo istituzionale, men che meno essere la guida e il massimo rappresentante di una comunità. Esprimiamo umana solidarietà ai consiglieri aggrediti Orlando Masselli e Marco Celestino Cecconi, di cui non condividiamo nulla nella politica e nell’idea di amministrazione, ma che meritano rispetto come persone e per il ruolo politico che ricoprono. Contrasteremo questo atteggiamento in tutte le sedi opportune, considerando non più plausibile che l’incarico di sindaco di Terni sia ricoperto da una persona che continuamente si espone e si esprime nelle modalità che purtroppo tutti possono vedere. Saranno poi le autorità competenti, confidiamo con tempestività, a valutare le conseguenze delle azioni di questa persona. In ogni sede».

M5s: «Bandecchi scherza con il fuoco»

«Bandecchi scherza con il fuoco – afferma il Movimento 5 Stelle con tutti i suoi rappresentanti nelle istituzioni e il gruppo territoriale di Terni – e le sue minacce ai consiglieri comunali sono diventate patetiche. Alla stregua di un bulletto da bar, nella sala del consiglio comunale il sindaco oggi ha fatto tutto da solo. Ha prima provocato, poi insultato, quindi minacciato e infine ha cercato lo scontro corpo a corpo. Il tutto sotto gli occhi degli agenti della polizia Municipale che lo hanno faticosamente fermato. Uno spettacolo ridicolo per quanto preoccupante. Il primo cittadino, lo ricordiamo, rappresenta tutti i ternani, compresa quella larga maggioranza che non lo ha votato. Oggi tutti hanno visto per l’ennesima volta con i loro occhi come Terni sia diventata il trampolino mediatico di un personaggio che punta a Roma senza alcun interesse per la nostra città. Gli ricordiamo che se in democrazia vigesse la legge del più forte – osserva il M5s -, lui oggi farebbe il presidente di Unicusano e sarebbe molto lontano dagli scranni di palazzo Spada. Confidiamo che il prefetto e gli organi competenti si adoperino affinché non vengano più tollerate simili scene».

Forza Italia: «Inaccettabile»

I coordinamenti comunale e provinciale di Terni di Forza Italia e il capogruppo in consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti, «condannano fermamente quanto accaduto questa mattina durante la seduta consiliare ed esprimono solidarietà nei confronti dei consiglieri vittime di minacce e intimidazioni sia verbali sia fisiche. Altresì manifestano solidarietà e gratitudine nei confronti dei vigili urbani presenti nell’aula consiliare, anch’essi vittime di insulti verbali e gravi minacce, che con il loro intervento hanno impedito possibili violenze fisiche a danno di alcuni consiglieri comunali. Ricordano che, purtroppo, le scene avvenute oggi si aggiungono ad una lunga serie di comportamenti inaccettabili da parte dell’attuale sindaco ed invocano, pertanto, che si torni ad un clima istituzionale, equilibrato e soprattutto non violento, nell’interesse della nostra città e della democrazia. Il ruolo di sindaco – conclude Forza Italia – comporta responsabilità che mal si conciliano con gli atteggiamenti continuamente perpetrati dal nostro attuale primo cittadino».

La Lega: «Uno così non può fare il sindaco»

La Lega, che in consiglio non è rappresentata, interviene sull’accaduto: «Bandecchi non è in grado di fare il sindaco e se non si tratta di una questione di incompatibilità degli incarichi, è una questione di incompatibilità morale e di comportamento. Anche oggi in aula l’ennesimo scempio, l’ennesimo teatrino di un sindaco che invece di confrontarsi, minaccia pesantemente, insulta e cerca di aggredire fisicamente un consigliere di opposizione che sta solamente facendo il suo lavoro nell’incalzare l’amministrazione a fare il proprio. Solo grazie all’intervento degli uomini della polizia Locale è stato evitato il peggio. L’atteggiamento di Bandecchi oggi in aula è da censura. Il sindaco non è un esempio per i più giovani, non è un esempio per nessuno in città».

Sinistra Italiana

«L’aggressione fisica espressa in consiglio comunale da Bandecchi – afferma Sinistra Italiana – è inaccettabile. Vedere gli agenti della polizia Municipale, che dovrebbero difendere i cittadini da criminalità e irregolarità, impegnati a trattenere a forza il sindaco, nonché titolare delle deleghe alla polizia e sicurezza stesse, per difendere i consiglieri comunali è raccapricciante. A questi agenti va la nostra piena vicinanza per l’imbarazzante compito. Incompatibilità non risolte, poche idee e confuse su sanità e sviluppo, incapacità di gestione di sé e della propria rabbia, incapacità di rappresentare le istituzioni e il ruolo di sindaco, stanno gettando Terni nel ridicolo in tutte le cronache nazionali. Se non si è all’altezza di svolgere un ruolo istituzionale come prevedono le regole delle istituzioni democratiche e della convivenza civile, se ne traggano le conseguenze e si torni a votare. Chiunque giustifichi o avalli questi comportamenti – conclude SI – è complice».

Europa Verde condanna

«Condanniamo in maniera decisa l’aggressione del sindaco Bandecchi contro il consigliere comunale di opposizione Cecconi. Ancora più grave visto che è avvenuta in consiglio comunale nelle sue funzioni di pubblico ufficiale. Un sindaco dovrebbe essere l’esempio del vivere civile, ma evidentemente Bandecchi deve ancora essere civilizzato. La prima cosa per farlo è chiedere scusa e ci aspettiamo una sospensione lunga da parte della presidente Francescangeli». Così in una nota Gianfranco Mascia e Francesca Arca rispettivamente co-portavoce di Europa Verde dell’Umbria e di Terni.

Cgil Terni: «Pagina dolorosa»

Anche la Cgil di Terni dice la sua sull’accaduto: «La violenza, verbale e fisica, è inammissibile in ogni democrazia, lo è tanto più in un luogo come il consiglio comunale che rappresenta il cuore della vita democratica di una città. Ed è inammissibile soprattutto se esperita da chi, come il sindaco, ha la responsabilità di rappresentare un’intera comunità. Per questo la pagina che si è scritta lunedì nel consiglio comunale di Terni è una pagina dolorosa, da condannare fermamente e che pone diversi interrogativi rispetto alle modalità con cui si svolgono i lavori del consiglio stesso. La convivenza civile e il rispetto reciproco, pur con posizioni politiche differenti – osserva la Cgil ternana – sono elementi basilari di ogni relazione tra amministrazione comunale e cittadini e rappresentano l’esempio concreto per legami sociali in grado di delineare l’essenza stessa della democrazia. Viviamo una fase in cui sarebbe utile e necessario un cambiamento sociale, economico ed ecologico, indicando la strada per un nuovo modello di sviluppo che garantisca diritti e condizioni materiali adeguate a tutti i cittadini e le cittadine. Nel condannare l’episodio di lunedì, dunque, auspichiamo il ripristino delle funzioni democratiche del consiglio comunale ed una reale partecipazione alle scelte che Terni deve necessariamente e con urgenza compiere».

L’attacco di ‘Socialdemocrazia SD’

Pietro Paluello, coordinatore regionale umbro di ‘Socialdemocrazia SD’ dice la sua in una nota: «Da umbro nato e cresciuto in Umbria, da responsabile regionale, oggi, dei socialdemocratici, memore della storia politica e sociale della città di Terni, che anche nei momenti più tesi e preoccupanti ha sempre saputo e voluto e potuto mantenere un tenore ed un livello di confronto tra le più disparate fazioni (penso per esempio ai tormentati momenti di tensione sociale per i risvolti occupazionali o alle vicissitudini legate ad eventi politico-giudiziari), sempre dentro confini di rispetto umano e di grande misura civile, sono profondamente addolorato dal comportamento di colui che, proprio perchè primo cittadino di Terni e rappresentante comunque di tutti i cittadini di Terni, inequivocabilmente, non può e non deve mancare di rispetto ad alcuno di questi stessi, a maggior ragione qualora si tratti di un rappresentante, seppur di parte ad egli avversa, che occupa un posto di rappresentanza in consiglio comunale. No, un sindaco che si possa definire tale non può e non deve minacciare con la forza ‘delle mani’ ma neanche con le parole dell’offesa, alcun essere umano. Se c’è una prerogativa che un sindaco, di qualsiasi orientamento politico e da qualsiasi lista civica sia stato eletto, non può assolutamente eludere, è il comportamento maleducato e violento di cui ieri nell’aula del consiglio comunale di palazzo Spada il cosiddetto primo cittadino ha dato ampio spettacolo. Non si è comportato come un primo cittadino ma come colui che non merita di essere considerato neanche l’ultimo. I socialdemocratici dell’Umbria, memori della sempre e storica presenza dei socialdemocratici ternani che come da tradizione è stata sempre improntata al rispetto delle idee di tutti e al prevalere democratico civile ed umano, fanno appello ai rappresentanti del Governo, al prefetto della città, affinchè reagiscano e prendano provvedimenti. La città di Terni – prosegue Paluello – non è l’azienda personale del signor Bandecchi. E con l’occasione voglio rivolgermi anche a tutte quelle persone, tra cui alcune che conosco bene e personalmente, che si stanno avvicinando a tale personaggio, certi che saprà conquistare anche la presidenza della Regione (data anche l’insipienza dell’attuale giunta regionale). Li invito non commettere un errore così grave e madornale, perchè sarebbe come andare contro se stessi in nome solo di qualche (purtroppo) becera preferenza. Non si può e non si deve, da persone intelligenti, barattare il proprio pensiero politico, democratico e civile, con il tifo calcistico. La figura del signor Bandecchi è offensiva per i ternani, di qualunque idea politica siano e di qualunque tifo calcistico siano. E aggiungo che un tale personaggio non merita neanche la fiducia di chi in buona fede, a Terni, lo ha votato».


Terni, caos in piazza Ridolfi: Bandecchi vs giornalista del Comune

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli