La commissione per l’assegnazione alloggi di edilizia residenziale sociale. C’è questo tema dietro un nuovo scontro politico a Terni: lunedì mattina a palazzo Spada c’è stata la votazione e FdI, esclusa, attacca.
Chi c’è
I membri effettivi sono Federica Mengaroni (Ap) con 17 voti per la maggioranza e Claudio Fiorelli (M5S) con 9 per la minoranza. I supplenti sono Maria Elena Gambini (AP) e Josè Kenny (Innovare per Terni). FdI è tagliata fuori: «I voti non mentono. La convergenza – la nota – tra Alternativa popolare, il Pd e il Movimento 5 stelle non risparmia più nessuna carica. Oggi si è consumata per la elezione dei membri supplenti ed effettivi di minoranza. Sono risultati eletti Fiorelli con l’aiuto dei voti della maggioranza nonostante il voto del centrodestra sia stato compatto per Marco Cecconi (membro effettivo) e Roberto Pastura (membro supplente ). Scambio di cortesia, accordo, felice coincidenza? Lasciamo ai cittadini la risposta». In commissione comunale ci sarà anche la dirigente Donatella Accardo, la Rup della direzione welfare Erminia Bonini, un sindacalista, un esperto amministrativo ed un membro regionale dell’Ater. I rappresentanti del Comune non hanno diritto di voto.
M5S: «Nessuna spartizione con AP»
Dopo 24 ore arriva la replica di Luca Simonetti, coordinatore del gruppo territoriale pentastellato di Terni: «Per quanto riguarda il M5S non c’è nessun margine di trattativa e nessuna spartizione con il partito di Bandecchi. E questo a prescindere dal fatto che il termine spartizione non appartiene minimamente alla nostra cultura politica. Ricordiamo a Sinistra Italiana – oggi si rammarica perché alla destra non è stato assegnato alcun membro della commissione alloggi – che lunedì in consiglio comunale sono stati posti in votazione dei ruoli istituzionali che spettavano alle opposizioni. Nello specifico, la nomina in questione è legata alla commissione consiliare che si occupa di edilizia popolare, i cui membri per la maggior parte figure tecniche, non ricevono neanche il gettone di presenza e in cui i consiglieri comunali che vi partecipano non hanno neanche il diritto di voto. Inoltre, gli stessi presunti voti di Alternativa Popolare sono arrivati anche al candidato di Sinistra Italiana, José Maria Kenny. Riteniamo sia da irresponsabili paragonare una questione del genere con la potenziale spartizione delle nomine all’interno delle società partecipate privatizzate dal centrodestra, avvenuta anche grazie al voto di tanti altri comuni limitrofi. Società privatizzate definitivamente dopo che per anni abbiamo assistito ad una posizione ambigua anche da parte delle amministrazioni di centrosinistra circa la gestione della risorsa idrica. Non è la prima volta che Sinistra Italiana da una parte cerca di apparire come soggetto aggregatore della coalizione di centrosinistra, dall’altra sfrutta ogni minima occasione per cercare visibilità su mistificazioni puerili. Dispiace che lo faccia in questo momento in cui servirebbe coesione tra i soggetti che realmente vogliono costruire un’alternativa al centrodestra e al partito di Bandecchi che, a nostro avviso, restano due facce della stessa medaglia».