Terni, cedole ‘calde’: Co.Sec. replica ai librai

«Noi saremo anche ‘economisti da apericena’ ma voi avete la memoria corta. Le questioni non sono di principio ma reali»

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del Comitato servizi educativi Terni – Co.Sec.

Noi saremo anche economisti improvvisati da apericena, ma i librai di Terni hanno la memoria molto corta. Non si ricordano infatti che siamo perfettamente informati sia sulla situazione dei mancati pagamenti, sia sul meccanismo relativo alle cedole librarie, in quanto abbiamo iniziato ad occuparci della questione e a perorare la loro causa, già a partire dal 2018: i comunicati stampa e i post presenti nella nostra pagina Facebook lo testimoniano.

Non si ricordano i librai, che alle nostre richieste su come noi genitori potessimo aiutarli, anche da un punto di vista economico, ci risposero: ‘Non possiamo chiedervi soldi per i libri delle elementari, è illegale’. Ci dispiace che ve la siate presa a male per un comunicato stampa che, come è nostro costume da anni, ha un unico interlocutore: l’amministrazione comunale.

Amministrazione con la quale le vostre associazioni di categoria hanno concluso un accordo per voi chiaramente insoddisfacente, ma nei confronti della quale, pubblicamente, non avete speso una parola di biasimo. Non crediamo possiate accusarci di essere strumentalizzati politicamente. In maniera unilaterale avete modificato la procedura di gestione delle cedole librarie, decidendo di chiedere l’anticipo ai genitori, sperando che tutto passasse sotto silenzio.

Ci dispiace ve la siate presa a male, ma noi continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto: difendere i diritti dei bambini e delle famiglie. Utilizzare il mezzo stampa per informare più genitori possibile su quali siano i loro diritti, per i librai di Terni viene derubricato a fornire ‘eccentrici e controversi consigli’. Ci teniamo a precisare che non abbiamo mai invitato nessuno a ordinare on-line dai colossi dell’evasione fiscale.

Cerchiamo solo di sopravvivere a gravi anomalie, tutte italiane, che annoverano l’operato della lobby libraria che ci riempie di montagne di testi che per la maggior parte restano inutilizzati,  lo scandalo delle ‘nuove edizioni’ che è ogni anno più redditizio per le case editrici, il ‘corredo scolastico’ che costa in media alle famiglie circa 500 euro a figlio. No, non è proprio una insana questione di principio.

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