Come spesso accade, si erano alzati inni alla gioia. Tutti contenti, infatti, per la firma dell’ennesimo ‘Protocollo di intesa – il 18 maggio scorso – che prevede per le aziende che assumono un minimo di cinque dipendenti ‘over 30’, provenienti dal settore chimico e che si trovino in mobilità o in stato di disoccupazione, un bonus di 10 mila euro per ciascuno. Invece, manco per niente
Framarini Secondo il segretario generale della Femca Cisl dell’Umbria, Fabrizio Framarini, infatti, «ll dato positivo da un lato, ma preoccupante dall’altro, è che il protocollo anziché interessare aziende medio grandi, le così dette multinazionali, sta in realtà interessando solo aziende più piccole a livello di numeri, magari radicate sul territorio. È il caso ad esempio della cooperativa Scat, la quale tra enormi difficoltà, sta cercando di cogliere al volo questa opportunità. Duole invece vedere che molte aziende tra le quali anche qualcuna del polo chimico, pur trovandosi nella necessità di riorganizzarsi al proprio interno dopo una procedura di mobilità, snobbi tale accordo e cerchi anzi di gestire il proprio andamento con un cospicuo numero di ore di straordinario».
Gli investimenti Questo comportamento, prosegue Framarini, «è estremamente preoccupante perché nonostante qualche timido miglioramento del conto economico, non viene garantito al momento nessun tipo di investimento per Terni, rimandando qualsivoglia ragionamento a dopo l’estate. Quando magari, anziché parlare di investimenti si potrebbe parlare di qualcosa di più spiacevole? Certo, fare cinque assunzioni tutte insieme può risultare molto pesante dato il contesto di crisi persistente in cui ci troviamo, ma su questo punto si sta lavorando di concerto con la Regione Umbria per trovare una soluzione, dilatando magari i tempi per poter fare tutte le assunzioni».
L’Isrim La preoccupazione rimane poi per i lavoratori ex Isrim, che, dopo la ‘sbornia elettorale’ hanno assistito ad una clamorosa retromarcia da parte del consiglio comunale, il quale dopo aver impegnato, in qualità di socio di maggioranza, l’Asm in un progetto (Asm Lab) che prevedeva il riassorbimento di qualche lavoratore, facendo cambiare alla municipalizzata tra l’altro anche lo statuto, si è accorto che per problemi di bilancio, non può più far partire tale progetto incentrato sulla ricerca. Anche in questo caso, se ci fossero le volontà, si potrebbe sfruttare il bonus dei 10 mila euro».
L’analisi Dal punto di vista sindacale, conclude il segeretario della Femca Cisl, «le disponibilità al confronto e al merito delle questioni non mancano, anzi è proprio grazie a questo approccio che siamo riusciti ad arrivare all’intesa di cui sopra. Il problema purtroppo è che spesso le controparti, pubbliche o private che siano, sfuggono».