Terni, città e sicurezza: il consiglio non decide

Seduta fiume, ma senza un approdo, per l’assemblea di palazzo Spada. Se ne riparlerà lunedì

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Ad appena sette giorni dall’omicidio Raggi, dal consiglio comunale, più che tecnicismi, polemiche e uno stillicidio dai toni in conclusione anche piuttosto sbracati, ci si aspettava qualcosa di diverso, magari una piena presa di coscienza (politica ma anche e soprattutto umana) dell’accaduto. Previsione forse ottimistica, vista la solerzia del mondo politico, e non solo, nello scatenarsi con comunicati e analisi di ogni tipo a pochissime ore dalla tragedia. Non aiutava neppure l’argomento – sicurezza in città -, spesso terreno di scontro. Ma forse, in questa fase, la città avrebbe apprezzato altro. Magari un po’ di continuità con quello straordinario messaggio di pace e tolleranza che la famiglia Raggi sta portando avanti, anche nel nome di Terni. Ma tant’è.

Rinvio Alla fine, dopo quasi sei ore, la seduta è stata sciolta e l’arduo compito di trovare una sintesi fra tutti gli atti presentati, è stato affidato alla conferenza dei capigruppo fissata per lunedì mattina alle 11. Difficile – o forse fin troppo semplice – spiegare come si sia arrivati fino a questo punto. Sempre lunedì, di pomeriggio, l’assemblea avrà modo, salvo ulteriori sorprese, di approvare un atto unitario. Meglio tardi che mai.

Allarme polizia municipale Prima della seduta, la conferenza dei capigruppo si è riunita su richiesta dei sindacati della polizia municipale. Erano presenti alcuni agenti che hanno esposto le loro preoccupazioni e problematiche. «Siamo in difficoltà – ha spiegato Alberto Bonifazi, istruttore tecnico della polizia municipale – ma non vogliamo strumentalizzazioni. Chiediamo solo ai capigruppo di farsi carico, il prima possibile, di un progetto di sicurezza. Ci mancano mezzi, strumentazioni e possibilità di difesa».

«NON LASCIATECI SOLI», PARLA BONIFAZI (POLIZIA MUNICIPALE)

La domanda Poi, sui fatti di piazza dell’Olmo: «La città sta vivendo momento tragico – ha detto Bonifazi -. Parlo da padre, un genitore deve difendere il proprio figlio e il comune deve dare qualcosa in più per la garantire la sicurezza. Non chiediamo aumenti in busta paga, ma investimenti». Dagli stessi sindacati è giunto poi un interrogativo importante: «Che fine hanno fatto i proventi delle contravvenzioni? Una delibera di giunta del 2014 prevedeva che circa 800 mila sarebbe dovuti andare a vigili, per rafforzare le dotazioni e gli strumenti a disposizione. Dove sono quei soldi?».

«Investire in sicurezza» Durante la seduta consiliare sono stati presentati sette atti da diversi gruppi consiliari, tutti legati al tema del giorno: la sicurezza in città. Marco Cecconi (FdI) ha presentato una proposta d’atto di indirizzo per sollecitare azioni (dalla mappatura delle aree a rischio alla diffusione dei numeri relativi ai centri di accoglienza) e investimenti (installazione e ripristino di telecamere per la videosorveglianza, un piano di adeguamento mezzi per la polizia municipale) utili ad incrementare la sicurezza cittadina.

«Corpi volontari della sicurezza» Paolo Crescimbeni (Gruppo Misto) ha chiesto un sistema diffuso di videosorveglianza, realizzabile anche attraverso fondi comunitari, e anche uno sportello unico di sicurezza fra tutte le forze di polizia. Secondo Crescimbeni andrebbe rimodulata l’ordinanza relativa al consumo di bevande alcoliche, limitando a disponibilità di bottiglie di vetro in luoghi pubblici. Infine la richiesta di incrementare la presenza serale di pattuglie nelle piazze principali della città e a creazione di ‘corpi volontari della sicurezza’, con gruppi di 3-4 persone dotati di ricetrasmittenti e in grado di comunicare direttamente con le forze dell’ordine.

Telecamere spente Il gruppo consiliare del M5S ha presentato tre atti: un’interrogazione sulla videosorveglianza, una proposta d’atto d’indirizzo sullo stesso tema e un’altra proposta d’atto d’indirizzo sulla riorganizzazione della polizia municipale. «A Terni la videosorveglianza non esiste – hanno detto i consiglieri pentastellati -. In una comunicazione della questura di Terni, datata 18 febbraio 2015, il dirigente preposto della polizia di Stato segnala al comune che sulle 25 telecamere posizionate in città, 19 sono fuori uso (il 76% del totale, ndR). Ma non ci fermiamo qui, visto che la visibilità delle sei telecamere rimanenti viene definita ‘notevolmente ridotta a causa della vegetazione e della mancanza di pulizia del vetro di protezione’».

Maggioranza Il capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli, ha presentato una proposta d’atto di indirizzo sottoscritta da tutti i presidenti dei gruppi di maggioranza. Attraverso il documento, si impegna il sindaco a modulare il lavoro delle forze di polizia per garantire maggiori attività di pattugliamento su strada. «Il diritto alla sicurezza – ha detto Cavicchioli nel successivo intervento – richiede l’impegno di tutti i livelli di governo. Allo stesso modo la rilevanza del fenomeno dell’immigrazione impone una verifica della normativa che lo disciplina. Terni deve considerare la sicurezza come elemento determinante per le proprie azioni amministrative».

Forza Italia Infine Francesco Ferranti (FI) ha presentato una proposta d’atto d’indirizzo con la richiesta di ordinanze che vietino l’accattonaggio molesto, l’attività di lavavetri e le vendite nei pressi degli impianti semaforici e che incentivi le indagini per la verifica della presenza di attività criminose dietro queste pratiche.

Gli interventi Da Enrico Melasecche (I Love Terni) un invito a «riflettere sulle parole degli agenti di polizia. La sicurezza a Terni non funziona – ha aggiunto -, il centro città è allo sbando con un consumo di alcol esagerato e droga in enorme quantità». Melasecche ha poi chiesto al sindaco di mettere a punto entro trenta giorni un piano per la sicurezza concreto e di discuterlo con il consiglio comunale. Franco Todini (Il Cammello) ha chiesto di evitare «l’ennesimo scaricabarile conseguenza di una politica che fa cattive leggi. Le risorse per la sicurezza – ha detto Todini – ci sarebbero, ma vengono nascoste in anfratti misteriosi. In tutto questo l’amministrazione di Terni ha bisogno di un forte cambiamento culturale e, in quanto alla polizia municipale, non si può più tollerare uno stato di disagio e di contestazione costanti».

La riflessione Faliero Chiappini (Città Aperta) ha affermato che «i bisogni dei cittadini relativi alla sicurezza sono molto cambiati negli ultimi anni, così come è cambiata la comunità. Per questo – ha aggiunto – serve innanzitutto un lavoro di rete a livello sociale e culturale, un’educazione permanente all’integrazione». Per quel che riguarda il presidio del territorio Chiappini ha chiesto maggiori risorse nel bilancio 2015. Secondo Renato Bartolini (Pd) «le criticità sul tema della sicurezza dipendono anche dall’assenza nel nostro Paese della certezza della pena, dalle scarse risorse messe a disposizione delle forze dell’ordine, da un insufficiente controllo sull’immigrazione clandestina. Terni – ha detto Bartolini – paga poi in particolare la vicinanza con Roma. Bisogna cercare di snellire le procedure della videosorveglianza e occorre trovare le risorse anche attraverso la partecipazione a bandi europei».

M5S Per Thomas De Luca in città «manca l’applicazione stringente del concetto di legalità. Occorre mettere i tutori dell’ordine nelle condizioni di operare. C’è di fondo una negligenza assoluta da parte dell’amministrazione. A volte per risolvere problemi che sembrano molto grandi basterebbero interventi piccoli, basterebbe la volontà». Per Federico Pasculli «non devono più esserci consigli a posteriori come questo e abbiamo l’obbligo di prevenire. Molto deve fare anche la scuola perché abbiamo la responsabilità verso i giovani, non solo di trasmettere cultura ma anche valori». Angelica Trenta ha ricordato l’emendamento proposto a settembre del 2014: «Avevamo lanciato l’allarme sicurezza, chiedendo il poliziotto di quartiere e la promozione dell’educazione civica. Ma quell’emendamento era stato bocciato».

Il sindaco «In questi anni si è fatto avanti il tema della sicurezza integrata – ha detto Leopoldo Di Girolamo – e la nostra città deve portare avanti una cultura ospitale per costruire equilibri. Non si tratta di un lavoro semplice, ma è questa la strada per proseguire nel contrasto alla violenza, anche a quella di genere su cui abbiamo già fatto e continueremo a fare molto». Rispetto alla videosorveglianza il primo cittadina ha ricordato come finora siano state collocate «ventiquattro telecamere e altre dodici arriveranno attraverso il bando regionale. C’è stato un momento nel quale, per vari problemi, non funzionavano tutte. Ma ad oggi gli impianti in funzione sono venti su ventiquattro». Poi, sulla necessità di ricollocare il personale di vigilanza nella varie zone della città: «La polizia municipale è sotto organico – ha detto il sindaco – nonostante i piani di assunzione riguardino in gran parte questo Corpo. Gli stessi strumenti a disposizione sono probabilmente pochi, ma intendiamo fare di più». Infine sulle ordinanze per limitare la diffusione di contenitori di vetro: «Per legge, possiamo attuarle sono in occasione di eventi particolari come la notte bianca. Cercheremo infine di coinvolgere i gestori dei locali del centro e i rappresentanti dei residenti, per contemperare le esigenze sulla base di responsabilità condivise».

Rossi (Pd) In merito all’intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano durate il question time di mercoledì in parlamento, il senatore Gianluca Rossi esprime «soddisfazione per l’annuncio del ministro di voler stringere le maglie della legge per evitare che la richiesta d’asilo, un diritto fondamentale di chi richiede la protezione internazionale, sia invece abusato a discapito degli aventi diritto. Il resto della ricostruzione – afferma Rossi – rafforza preoccupazione ed inquietudine. Una persona espulsa dall’Italia ha potuto rientrarvi solo fornendo false generalità, senza che nessuno riuscisse a verificarle appropriatamente, anche tramite le impronte digitali, da cui sarebbero emersi i precedenti penali».

Sicurezza stradale Un convegno sulla sicurezza stradale, organizzato dall’ordine degli avvocati, si terrà venerdì 20 marzo all’hotel Michelangelo con il patrocinio del comune di Terni. Il tema è ‘L’infortunistica stradale: profili di responsabilità giuridica con particolare riferimento al risarcimento del danno psico-organico’. Oltre al sindaco Leopoldo Di Girolamo saranno presenti l’assessore regionale ai trasporti, Silvano Rometti; il presidente della camera di commercio Giuseppe Flamini; il presidente dell’Aiga Antonio De Angelisi; il presidente di Stradesicure.it Vicenzo Peponi. Tra i relatori gli avvocati Loris Mattrella, Francesca Carcascio, lo psichiatra Aristotele HadJichristos, la psicologa Marta Giacomini, il dottor Massimo Lancia.

Cecconi Secondo il consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Marco Cecconi, «la mancata approvazione di un documento finale a conclusione della seduta del consiglio comunale di giovedì 18, dedicata alla questione della sicurezza, è dovuta esclusivamente alla volontà – che ha visto convergere tutti i gruppi di opposizione – di arrivare a varare un atto unitario, nel quale far confluire le (numerose) proposte comuni, avanzate nel corso del dibattito dai diversi gruppi consiliari di tutti gli schieramenti. Volendo inseguire ragioni di parte e di visibilità fine a se stessa, avremmo potuto indulgere nella messa in mora dell’Amministrazione, che da anni non investe più un euro in sicurezza e nega che esista il problema (salvo il fatto di ritrovarsi ora a dover inseguire l’emergenza).»

«Senso di responsabilità» Invece, dice Cecconi, «con grande senso di responsabilità, le minoranze si sono fatte carico di proporre al consiglio comunale un’agenda comune delle cose da fare, a cominciare dal potenziamento e dal rilancio del corpo di polizia municipale, che versa da troppo tempo in condizioni inaccettabili. Ancora non sappiamo se questa nostra proposta verrà davvero accolta dalla maggioranza e, in particolare, dal Pd. Quello che sappiamo è che noi lavoreremo fino all’ultimo per questa soluzione: in modo da arrivare lunedì (data di convocazione della prossima seduta del consiglio) ad approvare, al primo punto dell’ordine del giorno, un unico atto di indirizzo, che dia alla giunta indicazioni pratiche, concrete, operative, sulle cose da fare subito. Non abbiamo mai cercato unanimismi di facciata, specie se fondati sulle sole chiacchiere (come tante volte ci è stato proposto): ma questa, questa volta, è l’unica cosa seria da fare, di fronte ad una città ancora scossa dai recenti tragici eventi e in attesa di risposte oneste e affidabili».

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