Terni, Comune e Asm sotto accusa per la Tari

Movimento 5 Stelle e Forza Italia lanciano accuse pesanti ad entrambi

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Il Comune di Terni e l’Asm finiscono sotto attacco per la Tari. A lanciare accuse pesanti sono il Movimento 5 Stelle e Forza Italia, che contestano – nel merito e nel metodo – quello che viene denunciato come un incremento stratosferico della tariffa.

Il ruolo dell’Asm «Nello specifico – dice Pasculli – nella nostra ultima interrogazione abbiamo chiesto chiarimenti circa la congrua riscossione della tassa Tari per i rifiuti, sottolineando come all’improvviso l’Asm sembra cambiare le regole di applicazione della ripartizione della categorie, assegnando arbitrariamente la categoria di più alta aliquota. Questo metodo, dalle prime stime, sembrerebbe determinare incrementi tra il 30% e il 250% degli importi Tari, a seconda della conformazione della specifica unità locale, come anche confermato dallo studio di diverse associazioni di categoria che già si stanno facendo sentire sulla vicenda».

Il regolamento La Tari, ricorda il consigliere comunale del M5S, «è un’imposta che grava sulle famiglie, ma ancor più pesantemente sui negozi e sui locali di molte attività, i quali – spesso travolti dalla crisi e dall’impossibilità di versare le tasse – arrivano a prendere persino la strada della chiusura. Siamo stanchi di vedere spuntare cartelli con su scritto ‘vendesi’ o ascoltare il rumore delle serrande che si abbassano in giro per la nostra città, e tutti noi sappiamo quanto la situazione sia preoccupante. Pretendiamo che venga rispettato il regolamento che permette la ripartizione delle reali categorie di utilizzo dei locali e dei negozi, riconoscendo anche il giusto rimborso per quanto versato in eccesso».

Forza Italia Sullo stesso tasto spingono il Coordinamento comunale di Forza Italia di Terni e il Coordinamento Provinciale giovani: «L’ultimo aumento vertiginoso della Tari (dal 30% al 250%) , nei confronti dei commercianti e degli artigiani, potrebbe essere derubricato come l’ennesimo e censurabile tentativo parassita, da parte del Pubblico, di succhiare risorse ai corpi più vivi e dinamici del tessuto economico cittadino. Cosa che in effetti è. Ma c’è dell’altro, qualcosa di peggiore, se possibile».

L’affondo L’incremento tariffario, dice Forza Italia, «è stato arbitrariamente deciso, e poi immediatamente applicato, dall’Asm. La controllata del Comune ha pensato bene di rivedere, verso l’alto, i criteri delle aliquote relative alla tassa sui rifiuti. Una decisione presa in totale autonomia, senza che gli assessori interessati ne fossero stati preventivamente edotti. In pratica, non solo si è materializzato un inasprimento fiscale davvero notevole, ma di fatto è saltato perfino un principio base del nostro ordinamento giuridico: a decidere sulla nostra sorte – in questo caso fiscale – non sono stati coloro che abbiamo democraticamente eletto ma una società per azioni, che si pone al di fuori delle consuete pratiche democratiche, e che gestisce il servizio in un regime di sostanziale monopolio».

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