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Home » Terni, con Bill Gates contro la malaria

Terni, con Bill Gates contro la malaria

di Simone Francioli
10 Giugno 2017
in Ambiente e salute, Apertura 5
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di S.F.

Progetto di respiro mondiale, tecnologie innovative e un laboratorio per testare modificazioni genetiche nell’ambito della campagna internazionale per la lotta alla malaria finanziato dalla fondazione ‘Bill & Melinda Gates’. Da Seattle a Londra fino all’obiettivo Africa, con Terni a fungere da snodo grazie al Polo di genomica genetica e biologia: la città entra in gioco all’interno del netowk nel tentativo di sviluppare zanzare geneticamente modificate per combattere la malattia. Venerdì e sabato, in via Mazzieri, ‘open days’ per illustrare l’attività e la struttura. Idee e mezzi ci sono, ora sotto con i test.

LA FOTOGALLERY DI ALBERTO MIRIMAO

Una camera del laboratorio

Temperatura, umidità e sopravvivenza Nello sviluppo del progetto Terni entra in gioco con un laboratorio di confinamento composto da quattro camere climatiche – riproduzione di  un clima tropicale, 28 gradi e umidità che arriva al 75% – con sistema di controllo avanzato per le sperimentazioni ecologiche sulle popolazioni di zanzara: in sostanza l’obiettivo di ‘Target malaria’, attraverso diversi fasi di ‘lavorazione’, è quello di creare tecnologie genetiche per l’eliminazione della malattia riducendo il numero delle specie di zanzara (5, su 3 mila e 500) che la trasmettono. L’infrastruttura ternana – Polo di genomina genetica e biologia, un centro di alta specializzazione natyo nel 2011 presente in Toscana e Umbria – ‘alleva’ in sicurezza zanzare (all’interno di gabbie) modificate in un contesto nel quale il ciclo biologico completo della specie può riprodursi. Ogni singola camera può ospitare migliaia di zanzare per consentire lo studio su larga scala; coinvolti nell’iniziativa anche il Comune di Terni e l’università degli studi di Perugia.

Immolaro Molaro, Reddy e Di Girolamo durante la presentazione

«Terni centrale nel progetto» In prima fila per l’esposizione a ricercatori, studenti, accademici e curiosi Andrea Crisanti, coordinatore per l’Italia e il Regno Unito del progetto ‘Target malaria’: «Terni – ha spiegato – avrà un ruolo importante nei prossimi anni per le tecnologie innovative. Un percorso molto lungo e che trova qui un punto rilevante di svolta: ‘Target malaria’ ha sviluppato una tecnologia che permette di diffondere una modificazione genetica da pochi individui a intere popolazioni, lo sviluppo della parte molecolare viene fatta per lo più a Londra all’Imperial college». Prima dell’ingresso nel laboratorio c’è un sistema a ‘lama d’aria’, una barriera anti zanzare.

Andrea Crisanti

Da Londra all’Africa, ‘screening’ Terni Il laboratorio di via Mazzieri avrà quindi «lo scopo di validare l’efficacia – ha proseguito il professore dell’Imperial college –  di queste modificazioni in situazioni che riproducono ambienti tropicali e, allo stesso tempo, acquisire una serie di informazioni utili per portare avanti il processo di approvazione di controllo. Una volta passata la fase di analisi, le zanzare saranno trasportate in Africa: Terni ricopre dunque un ruolo fondamentale nel processo. Dalla prova di principio in laboratorio su piccole quantità fino a numeri rilevanti, quindi la terza fase con l’inserimento sul campo in situazioni di confinamento. Infine – ha concluso – il vero e proprio passaggio a larga scala».

PARLANO ANDREA CRISANTI, MICHAEL R. RUDDY E LEOPOLDO DI GIROLAMO. GIRO NEL LABORATORIO: VIDEO

La centralità umbra nel progetto e la sicurezza In città per partecipare al convegno di presentazione anche Michael R. Reddy, rappresentante – program officer del progetto Malaria – della fondazione ‘Bill & Melinda Gates’: «La struttura ternana ci permette di testare questa tecnologia in condizioni di sicurezza e lo riteniamo un investimento cruciale nell’economia del progetto prima di avere l’opportunità di metterlo sul campo. Si tratta di una componente critica del processo che, eventualmente, porterà all’approvazione di questa tecnologia». Per il sindaco Leopoldo Di Girolamo «il progetto arriva a Terni dopo molti anni di lavoro; i nostri tecnici si sono confrontati con una sfida professionale di rilievo e l’hanno vinta. Il laboratorio ha un grado di sicurezza che, al momento, è unico in Italia: per quanto ci riguarda è fondamentale stare dentro questi progetti perché – ha terminato – vogliamo dare un contributo per il miglioramento delle sorti dell’umanità». Al convegno hanno partecipato anche Greta Immobile Molaro, amministratore delegato del Polo Ggb e Ruth Müller, direttrice del dipartimento ecologia e genetica del Polo.

La malaria e il gene drive Focus massimo sulla malattia – è stato ricordato durante la presentazione – causata dal parassita plasmodium, trasmesso all’uomo dalla puntura di alcune specie di femmine di zanzare del genere Anopheles gambiae. 438 mila decessi nell’ultimo anno, il 70% dei quali riguarda bambini con età inferiore a 5 anni: da qui l’obiettivo di sviluppare un nuovo approccio di controllo genetico per l’eliminazione delle specie che trasportano il parassita. Il gene drive in definitiva, meccanismo tramite il quale un gene viene trasmesso alla generazione successiva ad una percentuale più alta di quella attesa: ‘Target malaria’ li impiega per far sì che le modificazioni genetiche desiderate possano essere trasmesse a tutta la popolazione senza un rilascio continuo di zanzare ‘lavorate’ nell’ambiente. Lotta alla malaria, Terni c’è.

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