Terni, consumatore la spunta sulle Poste

Esulta Federconsumatori per l’esito della causa intentata contro Poste Italiane relativa agli interessi sui buoni postali fruttiferi

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di F.T.

Una sentenza che viene definita «importante» anche per il fatto che altri potrebbero presto seguire la stessa strada e vedersi riconosciuti in toto gli interessi sui buoni postali fruttiferi posseduti. È quella emessa dal tribunale di Terni che ha dato ragione alla Federconsumatori Cgil di Terni in una causa intentata da un cittadino contro Poste Italiane.

Il problema «La persona che si è rivolta a noi – spiega Umberto Ricci, responsabile di Federconsumatori Terni – lamentava il fatto che Poste Italiane avesse decurtato del 40% gli interessi sui buoni postali fruttiferi sulla base di una legge del 1986, la ‘Gava-Goria’, rigurdante i titoli emessi dal 1983 in poi».

La sentenza Nel 2007 una sentenza della corte di Cassazione a sezioni riunite aveva affermato che gli interessi devono essere assegnati in toto, sulla base del documento collegato agli stessi titoli. Questa decisione è stata fatta valere da Federconsumatori, attraverso gli avvocati Bracci e Spaziani, nel procedimento aperto di fronte al tribunale di Terni: «Lo scorso 14 dicembre – spiega Ricci – il giudice ci ha dato ragione e Poste Italiane non ha presentato alcun ricorso. Così, scaduto il termine dei 40 giorni, la sentenza è passata in giudicato».

Al lavoro La stessa strada, come detto, potrebbe essere seguita anche da altri cittadini che possiedono buoni postali fruttiferi delle serie AF, O, N, P, AA, AB. «Si tratta di una sentenza importante – dice il responsabile di Federconsumatori – che afferma il nostro punto di vista su una questione particolarmente sentita. Ogni situazione, ovviamente, andrà valutata caso per caso. I nostri uffici sono comunque a disposizione per verificare se sussistano le condizioni per attivare procedure analoghe a quella che si è conclusa positivamente di fronte al tribunale di Terni».

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