Terni: «Dopo 72 anni resistiamo a testa alta»

L’arrivo del maxi Thyrus in acciaio rappresenta l’occasione per incontrare una delle attività più storiche della città

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Una delle attività commerciali più ‘storiche’ della città di Terni, nata nel 1952 e che da allora – per dare l’idea della continuità – ha sempre mantenuto la stessa partita Iva. E’ Persichetti Fiore, noto negozio di calzature che prende il nome dal suo capostipite, Fiore appunto, e giunto oggi alla terza generazione.

Sì perché dopo Fiore, sono arrivate le figlie Maria Pia e Giovanna Persichetti e, oggi, Masca Capotosti, figlia di Maria Pia. Che porta avanti con impegno, fatica ma anche soddisfazioni, la tradizione familiare.

«Essere ancora qui, attivi e con una bella clientela, nonostante gli anni passati, è un motivo di soddisfazione – dice Masca -. Abbiamo clienti affezionati che giungono da fuori città, da fuori regione, Roma e anche Milano, perché riconoscono la qualità, l’impegno che mettiamo nello scegliere i migliori fornitori, le marche giuste, nel fare ‘ricerca’. E questo ripaga di tutto».

La posizione – all’inizio di Lungonera Savoia – ha portato con sé alti e bassi. «Non può dirsi centrale – spiega Masca – perché è un po’ defilata e non ha ‘passeggio’, viste le caratteristiche anche sul piano commerciale. In sostanza abbiamo sempre dovuto fare un po’ tutto da soli, senza beneficiare magari di condizioni logistiche migliori. L’unico appunto è che, nel tempo, si sarebbe forse potuto fare qualcosa di più per rendere quest’area maggiormente appetibile».

Accanto c’è il principale polo culturale ternano, il CAOS, «che certamente qualcosa ‘smuove’ e una mano ce la dà». E ora è in arrivo anche il Thyrus, la maxi scultura in acciaio che andrà a ‘riempire’ la rotatoria antistante il negozio. «Ogni migliorìa, e questa lo è, è benvenuta. Noi l’impegno ce lo mettiamo e ce lo metteremo sempre. Chi immagina il futuro della città, sarebbe bello ne tenesse sempre conto. Perché spesso le opportunità di sviluppo sono a due passi, a portata di mano».


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