Terni, dove le regole diventano l’eccezione

Democrazia non coincide con l’assunto che ognuno fa quello che gli è comodo, ma invece che ognuno deve avere rispetto per gli altri – Il corsivo di Walter Patalocco

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di Walter Patalocco

Che senso ha parcheggiare, a Terni, l’auto sul giardino, al di là della siepe che delimita il marciapiede vicino alla rotonda di San Valentino in via Turati? Perché lasciare l’auto proprio lì, sul prato, un pezzo di “verde pubblico” come si dice? Per l’ombra assicurata dall’unica pianta che sta su quell’angolo, mentre tutti gli altri spazi di sosta – che non mancano in periferia – hanno il difetto di essere assolati.

E che senso ha sostare sopra il marciapiede nel punto in cui diventa un po’ più largo davanti a palazzo Carrara? O ancora: perché parcheggiare chiudendo il passaggio di un percorso pedonale che porta sulle sponde del Nera? O sugli spazi del marciapiede che favoriscono il passaggio di sedie a rotelle? E perché lasciare vicino ai cassonetti dell’immondizia una damigiana, un salotto liso, il pensile di una cucina, una vecchia lavatrice, un televisore sfondato quando si sa che esiste un servizio di raccolta “mirata”? Per non dover perdere tempo a fare una telefonata all’Asm?

E perché ancora sul fronte rifiuti, intorno alla chiesa di San Pietro si continuano a lasciare sacchetti d’immondizia all’angolo dei vicoli quando ci sono i raccoglitori a tre (diconsi tre) metri di distanza? Esempi di situazioni che si moltiplicano a Terni, in centro e fuori, create da chi se ne frega di rispettare le altre persone e la città in cui si vive, contando su una sorta d’impunità e sul fatto che certi comportamenti indecorosi, per niente civili, spesso fonte di pericolo, specie nel caso di certe soste più che selvagge, solo sporadicamente sono perseguiti.

Cosicché il seguire le regole, diventa l’eccezione e non la norma. Per porre un freno c’è bisogno di diventare un “Comune di poliziotti”, ma difendere la democrazia è un compito specifico dell’Istituzione che nel farlo non può temere di crearsi nemici certi cittadini. Chi governa sta lì per governare, nel rispetto – è chiaro – della democrazia che però non coincide con l’assunto che ognuno fa quello che gli è comodo, ma invece che ognuno deve avere rispetto per gli altri.

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