Una sala studio universitaria nei locali dell’ex bar Meeting Point di via Cavour. A lanciare la proposta, sulla scia della decisione dell’amministrazione di optare per il Caos su questo fronte, è del consigliere comunale di Terni Civica Michele Rossi.
Terni, niente da fare per l’ex Meeting point di via Cavour: asta deserta
Il Giontella
Il mirino è sul Giontella in primis: «Destinare un locale all’interno del museo archeologico – sottolinea Rossi – a sala studio per gli universitari è sicuramente una scelta semplice e subito attuabile perché a costo zero e perché gli spazi sono pressoché già attrezzati. Apprezzabile dunque nell’immediato. Qualcuno potrebbe leggerci il tentativo di far vivere gli spazi museali, solitamente poco frequentati, attraverso la presenza degli studenti universitari; sempre che questi decidano di venirci a studiare. Perché finito l’impegno o durante una pausa dallo studio piace anche fare due passi, approfittarne per una veloce commissione alle poste, in banca, o andare ad un appuntamento, partecipare ad una iniziativa, prendersi un caffè piuttosto che un pezzo di pizza o semplicemente vedere un po’di gente. E questo è tutto estremamente più facile se uscendo dalla sala studio già ci si trova in centro.
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Il centro
Si arriva al dunque: «Sono convinto che meglio sarebbe individuare qualche locale di proprietà comunale più centrale per questo tipo di utilità e ricercare le necessarie risorse per la sua ristrutturazione ed allestimento. Penso allora al piano terra dell’ex foresteria, o alla struttura che si affaccia sul giardino della stessa, ai locali commerciali dell’ex bar Meeting point presso porta Sant’Angelo, i cui ripetuti tentativi di vendita sono andati sempre deserti, così per fare degli esempi o come avevo proposto con un atto di indirizzo i locali al pianterreno dell’ex convento di San Pietro con apertura sul chiostro, gli ultimi ancora di proprietà comunale dell’intero storico complesso ormai destinato ad appartamenti Ater. Con l’iniziativa al polo museale, sicuramente ci si avvicina un po’ di più al centro ma questo purtroppo ancora non contribuirà a fare di Terni una città universitaria perché nessuno la percepirà come tale – conclude – se gli studenti continueranno a viverla marginalmente e non si vedrà alcuna ricaduta economica e culturale».