Terni, fallisce la K4Up: «Si indaghi a fondo»

‘Salta’ una delle società del call center oggetto di una lunga vertenza. L’avvocato Proietti: «Avvevamo chiesto alla procura di accertare violazioni fiscali e previdenziali»

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In questi giorni gli ex dipendenti del call center Key For Up di Terni – oggetto nei mesi scorsi di una complessa vertenza sindacale finita anche all’attenzione della prefettura – si sono visti recapitare la raccomandata che annuncia il fallimento della società e in cui il curatore nominato dal tribunale chiarisce quali passi debbano essere compiuti per evidenziare eventuali crediti, destinati a comporre lo stato passivo della società che verrà esaminato nell’udienza del prossimo 8 marzo di fronte al giudice Alessandro Nastri.

La sentenza di fallimento Un fallimento, quello della K4Up già in liquidazione, legato alle istanze avanzate da uno o più creditori e che gli stessi ex dipendenti del call center avevano ‘invocato’ nella querela depositata circa un anno fa in procura attraverso l’avvocato Massimo Proietti, sottoscritta da oltre settanta lavoratori. In quella denuncia c’era la richiesta, rivolta all’autorità giudiziaria, di compiere i passi necessari per ottenere la dichiarazione fallimento delle società K4Up e Overing, sulla base delle presunte e consistenti insolvenze denunciate.

L’avvocato Massimo Proietti

Il legale «La denuncia presentata nei mesi scorsi – afferma l’avvocato Proietti – e sottoscritta da circa 75 lavoratori, fa riferimento a tutta una serie di presunte violazioni sia sotto il profilo fiscale che previdenziale. Un passo finalizzato all’accertamento di tale situazione che riteniamo essere di una certa rilevanza. Il fallimento della K4Up è poi sopraggiunto a prescindere dall’istanza in cui avevamo comunque chiesto alla procura di trasmettere gli atti al tribunale fallimentare».

L’indagine «Ne è seguita un’istruttoria – spiega l’avvocato Proietti – tuttora in corso e nelle cui more è intervenuta la sentenza di fallimento. Ora restiamo in attesa di capire cosa accadrà nel momento in cui gli inquirenti dovessero individuare eventuali reati fiscali, sulla base della querela presentata. Le stesse istanze di credito verranno valutate dal giudice, in sede di verifica dello stato passivo. Noi continueremo a seguire e monitorare la situazione costantemente, perché i lavoratori ottengano ciò che gli spetta».

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