Loro, quelli dell’Azienda speciale delle farmacie municipali, lo andavano ripetendo da tempo e, alla fine, quello che hanno presentato si è rivelato il progetto giusto. Tanto che il consiglio comunale ha approvato il piano presentato dall’assessore al bilancio e alle partecipate, Vittorio Piacenti D’Ubaldi.
La trasformazione L’Asfm, in poche parole, dovrà diventare una società di capitali, pur restando totalmente in mano al Comune di Terni; dovrà cercare di riqualificare – o, al massimo, affidare in gestione o vedere – le tre o quattro farmacie meno remunerative e, complessivamente, dare nuovo smalto al marchio.
PARLA IL PRESIDENTE DI ASFM, STEFANO MUSTICA – IL VIDEO
Le farmacie Complessivamente i punti di vendita dell’Azienda farmaceutica sono dieci e quattro (Ospedale 1, Comunale 1, 4 e 6) portano a casa oltre il 60% del fatturato complessivo. Un fatturato, però, che risente dell’appesantimento e dallo scarso reddito rappresentato dalle altre: le quattro ‘top’ potrebbero guadagnare – ante imposte – fino a tre milioni e mezzo all’anno. Le altre sei fatturano molto meno e, in particolare, la Comunale 2 e Ospedale 2, vengono considerate le autentiche cenerentole, con fatturati «in tendenziale decrescita» (tra tutte e due raggranellano poco più del 14%; ndr) e abbassano troppo la media.
Il progetto Quello che Asfm vuol fare è chiaro: puntare sui punti di vendita ‘forti’, razionalizzare l’utilizzo del personale, incrementare il numero dei servizi a ‘valore aggiunto’ e, scandisce Mustica, «lavorare finalmente per rendere un servizio sempre migliore alla colettività e fare utili veri, dopo alcuni anni passati a rimettere in sesto la situazione». Visto che adesso l’Asfm è ‘in attivo’, seppur di poco, rispetto al passivo di 569 mila euro del 2010.