‘Terni film festival’: «Il tema di quest’anno sarà la pandemia»

L’edizione 2020 è in programma dal 7 al 15 novembre: più eventi in diversi posti e con meno spettatori per evitare assembramenti

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di Alice Tombesi

‘Pandemia, popoli, religioni’. Questo il tema al centro della sedicesima edizione del ‘Terni film festival Popoli e Religioni’, in programma dal 7 al 15 novembre 2020, presentata mercoledì mattina nel salone della curia vescovile di Terni. Presenti il vescovo di Terni-Narni-Amelia monsignor Giuseppe Piemontese, il direttore dell’Istess Stefania Parisi, il direttore artistico del festival Arnaldo Casali e Francesco Venturini, presidente dell’associazione di volontariato San Martino.

Riscoprire i giovani

«Ci siamo trovati a riflettere su questo evento che ha travolto il mondo intero e non potevamo passarci sopra», ha sostenuto il vescovo che, soffermandosi sul ruolo del festival in questo periodo eccezionale, ha ricordato come sia sempre più evidente la presenza di falle con i giovani che conducono ad eventi drammatici: l’ultimo, e tra i più sconvolgenti, la morte dei sedicenni Flavio e Gianluca. «Questa tragedia ci spinge a continuare la nostra azione – ha aggiunto – ad educare i giovani non con azioni repressive, di polizia, ma con azioni formative». Ed è proprio per il ruolo fondamentale ricoperto dai giovani nel festival, che la collaborazione con le scuole è stretta: «Cercheremo di riflettere sull’aspetto della solidarietà – è intervenuto Venturini – metteremo in campo alcuni lavori fatti dai ragazzi sulle storie fragili e in più verrà presentato un documentario con riprese video a 360 gradi».

I cittadini da spettatori diventino protagonisti

Una strada lunga quella che condurrà al festival di novembre, non senza intoppi durante il viaggio. Prima fra tutti c’è ovviamente l’emergenza sanitaria che non ha fatto sconti a nessuno. Un tempo l’evento si sarebbe tenuto in un unico luogo ma quest’anno per evitare assembramenti verranno distribuiti più eventi in diversi posti con meno spettatori: «Non ci piangiamo addosso – ha spiegato Casali – siamo in contatto con altre amministrazioni comunali per espanderci oltre i confini di Terni. La grande novità sarà che il nostro sarà il primo festival cinematografico al mondo ad introdurre l’esperienza di realtà virtuale e aumentata». Il secondo intoppo si lega all’aspetto economico: «La fondazione Carit dopo circa vent’anni di collaborazione ha respinto il progetto. Nonostante questo continua ad esserci fiducia e la speranza che si possa riallacciare il rapporto», ha sostenuto Stefania Parisi. Difficoltà prevedibili e non, che non fanno comunque paura agli organizzatori del festival, fiduciosi verso i cittadini che da sempre hanno mostrato un forte interesse per l’evento: «Ogni anno il festival diventa più bello rispetto al precedente. Anche quest’anno vinceremo la sfida», ha concluso Casali, che ha inoltre lanciato un appello:«Proporre, ora che si è ancora in tempo, idee e progetti per la settimana del festival. I cittadini che da spettatori diventano protagonisti».

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