‘Terni film festival’: «Numeri da record»

Da 15 anni il festival internazionale abbracciato tutto il mondo, ma quest’anno l’online gli ha permesso realmente di avere il pubblico collegato da ogni nazione

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di Fra.Tor.

«La prima sessione del ‘Terni film festival’ si è svolta online dal 7 al 15 novembre e ha registrato numeri sorprendenti: addirittura otto volte gli spettatori dell’anno scorso, collegati da tutto il mondo. E si è trattato solo dell’avvio di un percorso che proseguirà fino alla fine di aprile, con altri appuntamenti online e una sessione dal vivo al cinema Politeama con due trasferte a Roma e Vacone in Sabina». Lunedì mattina, la direttrice dell’Istess Stefania Parisi, il presidente dell’associazione San Martino Francesco Venturini, il direttore artistico del ‘Terni film festival’ Arnaldo Casali ed il vescovo Giuseppe Piemontese hanno tracciato il bilancio della prima sessione del festival 2020 e presentato il convegno storico dedicato all’ottavo centenario dei protomartiri francescani.

Un pubblico internazionale

«Un festival online – ha spiegato Casali – da una parte toglie il piacere della presenza e della condivisione, ma dall’altra permette di conservare i contenuti e dare il piacere agli appassionati di poterli rivedere anche dopo la messa in onda, regalandoci così molte visualizzazioni. Da 15 anni, infatti, il festival internazionale abbracciato tutto il mondo, però il pubblico in presenza era praticamente solo ternano. Quest’anno l’online ci ha permesso di avere un pubblico collegato da tutto il mondo. Ad oggi, considerando appunto che i contenuti sono sempre sul nostro canale youtube o sui social e quindi aumentano le visualizzazioni ogni giorno, abbiamo avuto circa 40 mila spettatori da tutto il mondo. Per quanto riguarda gli incontri, quello che ha riscontrato maggior successo ha avuto circa 5 mila spettatori collegati, mentre il film con più visualizzazioni è arrivato ad 8 mila. Secondo le statistiche la maggior parte degli spettatori appartiene alla fascia oltre i 65 anni, seguito da 45-54, poi 55-64, poi 25-34 e 18-24 anni. Numeri che ci fanno riflettere sul fatto che abbiamo un pubblico tendenzialmente più anziano, ma che siamo seguiti anche dai più giovani».

L’augurio del vescovo Piemontese

«Notiamo dei risultati lusinghieri circa gli ascolti di questa prima parte del festival», è intervenuto il vescovo Piemontese. «Mi auguro anche per le riflessioni che sono state proposte. Ci troviamo ancora a vivere il tema della pandemia e infatti col tema di quest’anno volevamo aiutare a riflettere sul significato di questa tragedia che colpisce il mondo intero, sia sulle conseguenze a livello sanitario, sia per quello psicologico e, non per ultimo, economico. La riflessione che vado riproponendo è che non possiamo semplicemente sperare che tutto torni come prima, anche perché non sappiamo se accadrà perché la terra è malata, l’umanità è malata, e se non riusciamo ad individuare le cause e le radici della malattia e porre rimedio, ci avvieremo sempre più verso la catastrofe. Mi auguro – ha concluso il vescovo – che le riflessioni che ci vengon proposte dal festival ci aiutino a vivere in una maniera più piena e consapevole. Mi auguro, inoltre, che la pandemia possa attenuarsi e che ci permetta di celebrare la seconda parte del festival, in primavera, in presenza».

Il convegno sui protomartiri francescani

Il prossimo appuntamento, illustrato dalla direttrice dell’Istess Stefania Parisi, «è il convegno sui protomartiri francescani, i cinque frati originari della diocesi di Terni-Narni-Amelia uccisi in Marocco nel 1220, si svolgerà domenica 6 dicembre alle 16.15, online. Il convegno rappresenta solo una parte di un percorso iniziato durante il festival con il focus francescano la presentazione in anteprima assoluta del corto dedicato al passaggio di Francesco d’Assisi sul lago di Piediluco e si concluderà ad aprile, con un nuovo focus francescano nell’ambito del festival».

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