Terni, finalmente la musica in piazza. Il 2 giugno con il Briccialdi

Presentando il concerto della festa della Repubblica, il direttore e la presidente hanno illustrato lo ‘stato di ‘salute dell’istituto e aggiornato sulla statalizzazione

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di Fra.Tor.

«Il concerto del 2 giugno non solo è il classico appuntamento a cui l’istituto non ha derogato, ma quest’anno è ancora più importante perché è la prima e diretta testimonianza che le nostre attività non si sono mai interrotte, è il primo grande esito di quello che è accaduto in un anno accademico, oltre ad essere il primo grande evento musicale che avviene nella città di Terni dopo il Covid. E l’abbiamo voluto realizzare in piazza proprio per dire ai nostri concittadini che noi ci siamo, ci siamo sempre stati e continuiamo ad esserci». Sabato mattina, in occasione della presentazione del concerto in programma nel giorno della festa della Repubblica, il direttore e la presidente dell’Istituto Briccialdi hanno illustrato lo ‘stato di salute’ dell’istituto e aggiornato sul processo di statalizzazione.

Il concerto del 2 giugno

Mercoledì 2 giugno alle 18 in piazza del Popolo, a Terni, si esibirà la banda sinfonica dell’istituto Briccialdi diretta dal maestro Filippo Cangiamila (direttore della banda nazionale dell’Esercito). «L’evento del 2 giugno lo abbiamo voluto realizzare portando in piazza questo concerto – spiega il direttore Marco Gatti – che ha sempre richiamato molta attenzione, sia per i valori a cui si riferisce che sono quelli della Repubblica, ma in questo caso anche per dire che noi non ci tiriamo mai indietro difronte alle nostre responsabilità e continuiamo a comunicarvi la gioia di studiare, suonare e portare serenità e valori culturali e artistici in mezzo alla gente. Un atto di grande coraggio perché è un concerto che ha richiesto una complessità organizzativa inedita per noi e che vedrà esibirsi 53 persone, tutti gli allievi degli strumenti a fiato e delle percussioni».

Marco Gatti e Letizia Pellegrini

Il processo di statalizzazione dell’Istituto

Il direttore ha poi aggiunto che «il Briccialdi non ha mai interrotto le proprie attività. Siamo stati tra i conservatori d’Italia più attivi e che meglio hanno garantito la continuità e la qualità della formazione durante questo anno così difficile, complesso e anche inedito, che ci ha messo davanti a problemi inimmaginabili. Nonostante tutto abbiamo avuto la forza e il coraggio di rispondere, di adeguarci e di garantire e proteggere quella che è la nostra missione principale, cioè la tutela e l’educazione dei nostri ragazzi. In questo periodo abbiamo continuato a svolgere lezioni sia a distanza che in presenza, con un grandissimo sforzo organizzativo ma pienamente responsabili. Siamo orgogliosi di essere ormai agli ultimissimi passi del processo di statalizzazione. Rubando una battuta alla presidente – ha concluso – evidenzio che siamo orgogliosi, come cittadini ternani, per la Ternana in serie B, ma altrettanto orgogliosi per il conservatorio di serie A». La presidente Letizia Pellegrini ha infatti poi specificato che «la statalizzazione è arrivata ai suoi ultimissimi gradini. È attesa a giorni la sottoscrizione di un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che è l’ultimo atto formale dopo il quale la commissione potrà ufficialmente chiudere i suoi lavori e quindi procedere alle statalizzazioni. Noi non sappiamo ufficialmente che saremo statalizzati, ma abbiamo ottime ragioni per credere che questo accadrà. Non abbiamo alcuna ragione di dubitare che è solo questione dei mesi necessari per allestire le carte e sottoscrivere l’accordo di statalizzazione».

Lo stato di ‘salute’ del Briccialdi

Il Briccialdi, secondo la presidente, «sta bene, anche perché degli effetti finanziari della statalizzazione ci stiamo già avvalendo perché questo ormai è il secondo anno che il ministero compre per intero le spese del personale. Sono quindi distanti le ansie dei nostri stipendi. Rimane la necessità di una programmazione accorta delle spese e di una cura per il reperimento di fondi ulteriori perché un istituto non vive solo di stipendi ma anche di tutto il resto. A questo proposito mi preme ringraziare la Fondazione Carit perché di fatto è l’istituzione che in città finanzia a vario titolo ogni nostro intervento sulla città. Come presidente mi trovo al secondo mandato che terminerà fra due anni e non ne potrò fare un terzo, ma ci tengo a precisare che non intenzione di lasciare il Briccialdi allo sbando con il rischio che affondi di nuovo. Attenderò la conclusione del percorso di statalizzazione per ovvi motivi di responsabilità, e lascerò solo quando sarò sicura che il duro lavoro svolto fino ad ora non verrà vanificato».

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