Terni, ‘Bianchina’: mezza gara revocata

Pasticcio del Comune durante l’iter: errore nella comunicazione della prima seduta pubblica e Rup coincidente con presidente commissione. Csi aveva vinto in via provvisoria

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di S.F.

Una procedura pubblica tranquilla e senza problemi? Molto difficile trovarne a Terni. Sia per questioni complesse e molto rilevanti – leggasi cascata delle Marmore, prevista a stretto giro l’apertura delle buste economiche – che per gare di minor impatto: è il caso dell’iter per l’affidamento in gestione dell’impianto sportivo ‘Bianchina’ di via Narni (superficie complessiva di 5.916 metri quadrati). A nove mesi dall’approvazione in giunta e sei dall’effettiva partenza dell’iter, palazzo Spada è costretto in autotutela ad annullare ‘mezza gara’.

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Il ‘Diego Bianchina’

Di cosa si tratta

Si tratta di prendere in gestione per dieci anni l’area che comprende un campo polifuzionale in erba sintetica, un prefabbricato utilizzato come spogliatoio da 12×6, una struttura ad uso ricreativo di bar-ristoro (poco meno di 200 metri quadrati) e dello spazio verde attrezzato con tanto di giochi per bambini 2.050 metri quadrati. Il Comune – a disposizione metterà un contributo di 2 mila euro lordi per le attività in favore della pratica sportiva – si è mosso a due anni e mezzo dalla scadenza – 1° aprile 2016, la gestione prosegue fino a quando non si concluderà il nuovo iter – della precedenza convenzione con l’Associazione sportiva Campomaggio per risolvere in via definitiva la situazione, peccato che siano stati commessi un paio di errori non proprio trascurabili. Ed infatti ci sono delle conseguenze che allungano ulteriormente una procedura già laboriosa di per sé.

Palazzo Spada (foto Nicola Severino)

L’aggiudicazione provvisoria e lo stop

Tutto sembrava essersi chiuso con la riunione della commissione di gara in data 26 luglio, quando sono stati assegnati i punteggi finali: a spuntarla il Centro sportivo italiano (Csi Terni) della presidente-avvocato Raffaela Sabatini, proprio a svantaggio dei gestori uscenti (da oltre due decenni). In precedenza il gruppo specifico per la valutazione delle offerte era entrato in azione il 20 maggio (esame della documentazione), 4 e 27 giugno per studiare il materiale – buste amministrative e tecniche – inviato dai partecipanti. Bene, tutto annullato e da rifare.

Il doppio errore

A metà agosto è infatti l’Associazione sportiva dilettantistica Campomaggio del presidente Stefano Capitanucci a farsi avanti con il Comune per un presunto – fino a quel momento – doppio errore: la violazione dell’articolo 5 per il difetto di convocazione dei candidati aventi diritto alla prima seduta pubblica per l’apertura delle buste e la coincidenza tra il Responsabile unico del procedimento e il presidente di commissione. Partono le verifiche del caso. A partecipare al bando sono in tre.

‘Primi calci‘ al Bianchina

L’errore di comunicazione e il pasticcio

La commissione conferma le lamentele dell’Asd Campomaggio e fa presente che per «mero errore di comunicazione, i concorrenti non avevano ricevuto l’avviso della convocazione della prima seduta, che, come indicato dalla lettera di invito, avrebbe dovuto essere pubblica; vi sono pertanto ragioni di legittimità giuridica e di imparzialità dell’azione amministrativa, oltre che di rispetto del principio di libera concorrenza tra gli operatori, le quali ragioni impongono di agire in autotutela annullando la nomina della commissione e dei relativi atti formulati dalla stessa in una fase  ancora precedente al consolidarsi delle posizioni dei concorrenti partecipanti alla procedura; considerato che vi sono i presupposti logico – giuridici per agire in via di autotutela ai sensi dell’art. 21 della L. 241/1990, nonché ragioni di trasparenza ed imparzialità dell’azione amministrativa, all’annullamento della nomina della commissione e dei relativi atti di gara, in quanto la comunicazione che fissava il giorno e l’ora per la seduta pubblica non è pervenuta alle società». Discreto pasticcio. 

La conseguenza, mezza gara da rifare

Quindi? In sostanza tutto ciò che è avvenuto dal 13 maggio in avanti è da rifare. Il Comune ha infatti annullato in autotutela la nomina della commissione e dei successivi atti firmati dal gruppo, mentre restano validi – quindi le offerte restano quelle – i provvedimenti precedenti. A breve – il Rup è il geometra Fausto Marrocolo – si procederà con una nuova procedura per la ‘metà gara’ da portare avanti. Magari facendo attenzione a pec, comunicazioni e informazioni da far sapere ai partecipanti.

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