Terni, giù emissioni e sì al riciclo con Urban Re-Generation

Presentati i risultati del progetto sostenibile di Confindustria. Alle 8 aziende promotrici se ne aggiungono altre 23

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di F.L.

Nuovi risultati e nuove adesioni per il progetto Urban Re-Generation, promosso da Confindustria Umbria, dalla sua sezione di Terni e dalla Fondazione Carit, con l’ambizioso obiettivo di costruire il primo distretto italiano della sostenibilità, dell’economia circolare e della rigenerazione urbana. A due anni dall’avvio, martedì mattina è stato fatto un punto della situazione dell’iniziativa e annunciate le 23 imprese del comprensorio ternano-narnese ulteriormente coinvolte, accanto alle otto che hanno dato il via al progetto.

Le azioni e i numeri

Emissioni in atmosfera di anidride carbonica scese di 47 mila tonnellate, due terzi dei residui del ciclo produttivo riutilizzati e non smaltiti, 2.100 ore totali di formazione dei lavoratori su tematiche ambientali (con un incremento del 35% da un anno all’altro) sono alcuni dei risultati raggiunti complessivamente dalle otto aziende finora interessate – si tratta di Ast, Beaulieu, Novamont, Erg, Exolon Group, Fucine Umbre, Sangraf, Tarkett – nel biennio 2019-2020. Tra le strategie utilizzate per realizzare questi numeri, l’incremento dell’utilizzo di energie verde certificata, con il maggiore ricorso a fonti rinnovabili (fotovoltaico, biogas, biometano) e l’efficientamento energetico grazie all’utilizzo di impianti di cogenerazione e per il recupero di cascami termici. Consolidato, sempre da parte delle otto aziende, il conseguimento di certificazioni ambientali aziendali. In tema di riciclo, si è puntato sull’utilizzo di materiali riciclati, sugli scarti come materia prima, sull’invio dei rifiuti al riciclo e sul compostaggio (fino al 10% in questo caso). Attenzione è stata posta non solo al personale aziendale ma anche alle nuove generazioni, con l’attivazione di un percorso formativo tecnico-specialistico su tematiche ambientali, nell’ambito dell’Its Umbria Academy, in Circular economy, il primo del genere in Italia.

La soddisfazione

«I risultati raggiunti sono più che incoraggianti e vanno anche oltre quanto auspicato» ha spiegato Riccardo Morelli, presidente di Confindustria Terni. «Le 30 nuove aziende che abbiamo individuato – ha aggiunto – rappresentano un target ideale che abbraccia tutti i comparti, 23 hanno dato per ora la loro adesione. Abbiamo riscontrato tanto interesse nel progetto e scoperto che queste fanno già tantissimo in tema ambientale. Non pensavamo ci fosse già tale livello di innovazione. L’obiettivo è quello di creare primo distretto a livello sostenibile, perché il territorio sconta una percezione non giusta di quello che è». Le imprese aderenti al progetto in questa seconda fase sono: Acea Ambiente, Alcantara, All Food, Asm, Befood, Bernardini, Ceplast, Coiben, Cosp Tecno Service, Enerstreet, Eskigel, Faurecia, Garofoli, Mirachrome, Morelli Logistica, O-I Manufacturing Italy, Pallotta, Rmt- Recupero Materiali Terni, Scat Terni, Sammi, Terni Servizi Tiesse, Umbria Energy, Urbani Tartufi. Sono intervenuti alla conferenza stampa anche il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini, che ha finanziato il progetto, e il vice presidente di Confindustria Terni, nonché coordinatore tecnico-scientifico del progetto Urban Re-Generation, Giuseppe Cioffi. «AI ‘bla bla bla’ di Greta Thunberg – ha detto presentando i risultati – la classe dirigente ternana, fatta di imprenditori illuminati, risponde con i fatti».

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