Home Care Premium: «Ci sono disagi»

Terni, la denuncia di Lorella, dipendente pubblica: «Non c’è stata l’adesione per il nuovo bando 2019-2022, stop a prestazioni integrative». Il Comune: «Servizio non interrotto»

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L’adesione al progetto è datata 10 maggio 2017 con decorrenza dal 1° luglio dello stesso anno fino allo scorso 31 dicembre 2018. Già in avvio di 2019 la questione era stata sollevata dal consigliere Dem Valdimiro Orsini: «Servizio interrotto?», la domanda per l’amministrazione comunale. Si tratta del progetto ‘Home Care Premium’, a disposizione di dipendenti e pensionati pubblici per quel che concerne i familiari e parenti non autosufficienti: assistenza domiciliare per servizi socio-sanitari con prestazioni integrative. Il problema da allora è rimasto: il rinnovo della convenzione con l’Inps – l’ente che finanzia – non c’è stato e ciò sta creando disagi. A denunciare la situazione è Lorella, una donna – dipendente pubblica ovviamente – che ben conosce il contesto e sta cercando di capire come muoversi avendo un familiare con disabilità.

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Il funzionamento e la difficoltà

In sostanza l’Inps procede con l’erogazione di contributi economici a cadenza mensile in favore di persone non autosufficienti o con disabilità – iscritte alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali – finalizzati al rimborso di spese sostenute per l’assunzione di un assistente domiciliare. Non solo: l’istituto mette a disposizione anche servizi di assistenza con prestazioni integrative in collaborazione con gli ambiti territoriali. Per quel che concerne il Comune di Terni l’atto più recente della giunta è datato 10 aprile, quando fu dato il via libera a rimborsi per 36 mila euro riguardanti il saldo del trimestre conclusivo del 2018. «Ho fatto domanda – spiega Lorella – come dipendente pubblico perché mia madre è una persona con disabilità. Il progetto si traduce da un lato in un contributo economico e dall’altro in servizi sociali di tipo socio-sanitario: quest’ultimo avviene tramite il Comune senza che ci siano voci di bilancio specifiche, è tutto finanziato dall’Inps». Qualcosa tuttavia non va: «Dal Comune mi hanno parlato di problemi con i dipendenti, di persone andate in pensione e difficoltà nel seguire la vicenda». Il progetto prevede infatti che sia l’ente a prendere in carico i soggetti non autosufficienti.

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Cristiano Ceccotti

La mancanza

C’è un aspetto in particolar modo che l’ha colpita: «Nel nuovo bando Inps per il periodo 1° luglio 2019-30 giugno 2022 non c’è la zona sociale 10, quella dove Terni è capofila, mentre Narni ad esempio c’è e il servizio funziona. A luglio – prosegue Lorella – ho fatto la domanda e sto attendendo la risposta: per quel che mi riguarda è un disservizio sul quale non si può fare appello a problemi economici, è tutto a carico dell’Inps. Perché il Comune non ha aderito? Così vengono meno le prestazioni socio-sanitarie. Nessuno sta chiedendo finanziamenti ad hoc, ma in questo modo c’è un danno per l’utente».

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Il Comune: «Progetto attivo, servizio non interrotto»

Ora ad occuparsi del tema è il neo assessore al welfare e alle politiche sociali Cristiano Ceccotti. Da palazzo Spada fanno sapere che «il progetto è attualmente attivo direttamente con l’Inps. Al 31 dicembre sono cessate le prestazioni integrative che costituivano una prestazione accessoria rimborsata dall’ente: ciò non cagiona alcun danno agli utenti in quanto la prestazione principale (badante) è incrementata dall’Inps nella misura del 10%. Non è stato interrotto alcun servizio». Spiegazione che non convince appieno: «Non vedo – conclude Lorella – come non si possa chiamare interruzione se alla scadenza naturale non c’è stato il rinnovo per il bando successivo. Il comma 13 dell’articolo 11 parla di un aumento della parte economica del 10% nei casi di enti pubblici che non hanno sottoscritto la convenzione ma, nel mio caso, è una percentuale che va ad incidere su un contributo di 850 euro, ovvero 85 euro mensili. Non è paragonabile ai servizi socio sanitari che fino all’anno scorso ci sono stati e parlo di sedute settimanali di fisioterapia. Il danno c’è».

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