di S.F.
In un primo momento si era parlato di cinque mesi con ultimazione prevista per metà ottobre. Dopodiché nuovo aggiornamento e tempistica per il semaforo verde spostata entro il 2022. Siamo nel 2023 ed i lavori lungo l’intersezione tra via Di Vittorio, via Liutprando e via Pastrengo sono tutt’altro che giunti al termine: il focus è sulla demolizione e successiva ricostruzione del ponte a cura del Consorzio di bonifica Tevere-Nera, utile alla riduzione del rischio idraulico lungo il fosso di Stroncone. Si tratta del II stralcio.
MAGGIO 2022, INIZIANO I LAVORI: «CINQUE MESI»
La situazione
A settembre il Consorzio aveva annunciato il collaudo della prima sezione della struttura con conseguente spostamento dell’operazione di sistemazione dall’altro lato. Da ricordare i lavori comporteranno «l’allargamento del ponte di ulteriori quattro metri rispetto alla struttura precedente». La riduzione del rischio idraulico vale un importo complessivo di 3 milioni 470 mila euro – tutto indicato nel cartello di cantiere – e quello contrattuale sfiora l’1,9 milioni: la consegna generale è avvenuta il 25 gennaio 2021 ed in teoria tutto si sarebbe dovuto concludere in 365 giorni. «Entro l’anno i lavori dovrebbero essere terminati», le parole pronunciate dall’ingegnere Barbara Leli quattro mesi fa. Alcuni giorni di stop ci sono stati a causa di problematiche legate al Covid. Novità attese a stretto giro.
SETTEMBRE 2022, IL COLLAUDO DI METÀ OPERA
Il Consorzio: «Proroga al 31 marzo»
Il Consorzio nella tarda mattinata di martedì ha inviato una nota per dare delucidazioni: «A causa del Covid e di problematiche tecniche di diversa natura, il Consorzio di Bonifica Tevere Nera ha chiesto al Comune di Terni la proroga dei lavori sul ponte di via Di Vittorio al 31 marzo 2023. Infatti, oltre alla definitiva conclusione delle attività consortili, l’Ente è impegnato nella prosecuzione di tutti i relativi sottoservizi che interessano la zona. Salvo imprevisti meteorologici, i lavori sul ponte di via Di Vittorio termineranno entro il 31 marzo». Si prende atto, come si suol dire.