Terni, il Comune ‘taglia’ le partecipate

Obiettivo risparmio – ma non si sa ancora di quanto – e razionalizzazione

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Risparmieranno. Ma quanto, ancora, non si sa. L’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi parla di «qualche milione di euro», ma numeri esatti non li scuce. La decisione, comunque e peraltro obbligata, è presa: il Comune di Terni darà un taglio deciso alla propria quota nelle aziende partecipate.

La situazione Il Comune, al momento, «detiene quote di partecipazione diretta in dieci aziende – spiega l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi – mentre in una cinquantina è presente con forme di partecipazione indiretta, cioè legata a quelle relative alle prime. Ma adesso le cose cambieranno».

PARLA L’ASSESSORE PIACENTI D’UBALDI: L’INTERVISTA

Ridurre e accorpare Da parte del Comune si dovrà «ridurre il numero delle partecipazioni ed accorpare tra loro alcune delle aziende, così da rispettare i vincoli di legge. Il cronoprogamma è già stato stabilito ed il 23 marzo prossimo il consiglio comunale sarà chiamato a valutare il lavoro che si sta facendo, così da poter presentare il piano entro il 31 marzo, come previsto».

I tempi Entro il 31 dicembre, infatti, il piano di riduzione ed accorpamento dovrà essere portato a termine ed entro il 31 marzo del 2016 il Comune dovrà presentare una relazione nella quale esplicitare i risultati conseguiti.

Asm Per quanto riguarda quello che l’assessore definisce «il gioiello di famiglia», cioè l’Asm, che è una società per azioni, ma controllata al 100% dal Comune, «l’intenzione è quella di cedere una quota di minoranza a partners privati, ancora di individuare e resta ovviamente aperta l’opzione relativa alla quotazione in borsa».

I soldi L’eventuale ‘tesoretto’ che potrebbe derivare dalla vendita delle quote di Asm, peraltro, «potrebbe essere utilizzato per nuovi investimenti – spiega l’assessore – che resterebbero fuori dai vincoli previsti dal patto di stabilità e potrebbero, quindi, rappresentare un’autentica possibilità di sviluppo».

Atc L’azienda è destinata «alla liquidazione, come tutte quelle che hanno un numero di dipendenti inferiore a quello dei dirigenti ed è ovvio che questo rientra nel quadro più completo relativo alla definitiva conclusione dell’esperienza del trasporto pubblico locale così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi anni».

Terni Reti Cambia, invece, la prospettiva per terni Reti, «alla quale potrebbe essere affidata la gestione dei parcheggi di superficie» e potrebbe «partecipare al bendo che dovrà essere fatto per la gestione di quelli interrati, i quali andranno sul mercato proprio in seguito alla liquidazione di Atc».

Asfm Per l’azienda delle farmacie si è ancora indecisi «tra la cessione ai privati di una quota del 30-40%, o della concessione, sempre a privati, di alcune delle farmacie controllate». L’assessore spiega che «sono in corso delle valutazioni, che non possono prescindere dal fatto che uno dei problemi di Asfm è rappresentato dall’alto costo del personale».

Mobilità Secondo l’assessore non ci dovrebbero essere pericoli per il personale: «Abbiamo già spostato setto o otto dipendenti da Usi a Umbria Digitale e siamo intenzionati a proseguie su questa strada, senza mettere a repentaglio posti di lavoro». Diverso è il discorso per chi sta nel vari consigli di amministrazione. Ma di questo si parlerà più avanti.

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