Terni, ‘Giorno della memoria’: tre medaglie d’onore

I riconoscimenti sono andati ad Augusto Cristofori, Antonio Pecoraioli e alla memoria di Francesco Grillo. Tutti hanno vissuto il dramma dei campi di concentramento

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Tre medaglie d’onore, quelle concesse dal presidente della Repubblica e consegnate martedì mattina dal prefetto Gianfelice Bellesini in occasione del ‘Giorno della memoria’: «Un piccolo risarcimento morale del sacrificio vissuto dai nostri concittadini, delle sofferenze e dei lutti subiti dalle loro famiglie e un monito per il futuro. Perché tutto ciò non si ripeta più».

I tre riconoscimenti sono stati assegnati ad altrettanti cittadini della provincia di Terni, deportati nei campi nazisti durante la seconda guerra mondiale. A ritirarle, ad eccezione del 91enne Antonio Pecoraioli intervenuto personalmente alla cerimonia, c’erano i familiari di Francesco Grillo e Augusto Cristofori: il primo (deceduto) internato nel campo di Osterode-Kassel e il secondo (che ha 95 anni e vive ad Orvieto) finito in un campo di concentramento nei pressi di Berlino.

Le testimonianze Il riconoscimento alla memoria di Francesco Grillo è stato ritirato dal figlio Salvatore, ex viceprefetto di Terni e ora Capo di Gabinetto a Perugia, che ha ricordato l’orgoglio paterno «di aver mantenuto fede al suo giuramento di soldato e ufficiale. La sua figura rimane un esempio per tutti noi». Drammatico il ricordo del figlio di Augusto Cristofori: «Mio padre fu trovato in gravi condizioni dai soldati americani che si presero cura di lui che, alto un metro e novanta, durante la prigionia era arrivato a pesare appena quaranta chili. La sua è stata un’esperienza tragica ed è importante che tali testimonianze continuino ad essere tramandate alle giovani generazioni».

Il prefetto «Abbiamo il dovere di conservare la memoria della Shoah – ha detto il prefetto Bellesini – e di non dimenticare le sofferenze di quanti, cittadini italiani militari o civili, subirono la deportazione e l’internamento nei lager nazisti per essere destinati a svolgere lavoro coatto per l’economia tedesca di guerra».

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