di Fra.Tor.
Una lettera indirizzata all’Ufficio scolastico regionale, a quello territoriale, al sindaco e all’assessorato alla scuola del Comune di Terni: così un gruppo di famiglie della scuola dell’infanzia San Michele prova a fermare la sospensione dell’attività per l’anno scolastico 2025/2026. «Una decisione che rischia di rompere l’equilibrio costruito negli anni da bambini, insegnanti e famiglie».
Al centro della questione c’è «la paventata ‘sospensione’ dell’attività didattica della scuola San Michele a partire dal prossimo anno scolastico – scrivono – con il conseguente trasferimento degli alunni e delle insegnanti presso la scuola dell’infanzia Brecciaiolo. Una decisione motivata da un calo temporaneo di iscrizioni che, secondo l’Ufficio scolastico, renderebbe necessario accorpare le sezioni per mantenere gli organici».
Ma i genitori non ci stanno: «San Michele ha sempre avuto almeno 18 bambini iscritti. Solo per la prima volta, il prossimo anno, non si raggiunge il numero previsto. Chiudere per un calo momentaneo è ingiusto e prematuro». Non solo: le famiglie sottolineano come la scelta della scuola sia stata fatta «con convinzione, grazie alla presenza di insegnanti apprezzate, all’ambiente sereno e agli spazi all’aperto recentemente rinnovati». Tra le principali preoccupazioni, c’è l’interruzione del percorso affettivo e formativo dei bambini: «I nostri figli hanno creato legami forti in un contesto monosezione. Il trasferimento in una struttura più grande, con quattro sezioni, rischia di compromettere la serenità e la crescita relazionale che abbiamo visto consolidarsi nel tempo».
Nel mirino anche la tempistica della comunicazione: la riunione informativa si è svolta a fine aprile, ben tre mesi dopo la chiusura delle iscrizioni. «A quel punto – si legge nella lettera – non era più possibile scegliere alternative, visto che i posti nelle altre scuole sono ormai esauriti. Ci sentiamo messi davanti a una decisione già presa, senza alcuna possibilità di confronto». Le richieste avanzate dai genitori sono due: la prima è quella di mantenere la scuola San Michele aperta almeno per un altro anno, con la possibilità di valutare eventuali cambiamenti nel 2026; la seconda, in alternativa, è che almeno bambini e insegnanti possano restare insieme in un’unica classe all’interno della scuola Brecciaiolo, così da non interrompere il loro percorso comune.
Critiche anche alla gestione del dialogo: «La dirigente scolastica – affermano i firmatari – è rimasta ferma sulle sue posizioni, senza accogliere proposte né mostrare disponibilità al compromesso». La parola ora passa agli enti competenti. Ma per le famiglie, la priorità è chiara: «Non si può sacrificare l’equilibrio emotivo ed educativo dei bambini per una logica numerica. Chiediamo rispetto per le scelte delle famiglie e per il cammino fatto fin qui da alunni e insegnanti».