Un atto di indirizzo che impegna il sindaco e la giunta comunale di Terni ad intitolare un giardino pubblico a Norma Cossetto «nel doveroso ricordo di questa giovane italiana drammaticamente e barbaramente infoibata in nome di ciò che solo la follia umana può chiamare ideologia». A sottoscriverlo, nella seduta consiliare di lunedì, sono stati tutti i rappresentanti della Lega.
La tragedia ricostruita
«Tra le numerose vittime della drammatica pagina di storia delle foibe – osservano i consiglieri leghisti -, l’emblema può essere rappresentato dalla figura di Norma Cossetto, giovane studentessa italiana, istriana, che nell’estate del 1943 si accingeva a preparare la tesi di laurea in lettere e filosofia, dal titolo ‘Istria rossa’. Secondo i racconti storici, il 25 settembre 1943 un gruppo di partigiani titini e italiani razziò l’abitazione della famiglia Cossetto e il 26 settembre la giovane venne convocata presso il comando partigiano collocato nell’ex-caserma dei carabinieri di Visignano e composto da partigiani slavi, nonché invitata ad aderire al movimento partigiano, al quale la stessa si oppose. Il giorno seguente venne arrestata e condotta all’ex-caserma della Guardia di finanza di Parenzo unitamente a parenti, conoscenti e amici. In quel luogo fu tenuta separata da tutti gli altri prigionieri e sottoposta brutalmente a sevizie e ripetuti stupri da parte dei suoi carcerieri. La notte tra il 4 e 5 ottobre 1943 tutti i prigionieri presenti, legati con fili di ferro, furono condotti a forza a piedi a Villa Surani e, ancora vivi, gettati in una foiba. Le tre donne presenti tra i prigionieri, tra le quali Norma, prima di essere gettate nella foiba vennero nuovamente violentate. Il corpo della giovane fu il primo ad essere estratto e nel verbale dell’interrogatorio reso nel 1945 al comando Alleato, il maresciallo Harzarich riferì di avere ritrovato il corpo di Norma Cossetto ‘con un pezzo di legno conficcato nei genitali’, a riconferma delle barbarie che questa universitaria subì fino alla morte».
Le intitolazioni in Italia
«In diverse città italiane – spiegano nel proprio atto gli esponenti della Lega -, il nome di Norma Cossetto ha ricevuto doverosi tributi: dalla targa commemorativa presso il palazzo del Bo a Padova, alla dedicazione di una via a Gorizia, a Narni, a Bolzano e a Fano, dall’intitolazione della biblioteca del Comune di Limena, all’intitolazione della sala consiliare del Comune di Calalzo di Cadore e la piazza del municipio di Grumolo delle Abbadesse, nonché una lapide commemorativa presso il Comune di Latina. Norma Cossetto è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile alla memoria dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con la seguente motivazione: ‘Giovane studentessa istriana catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio’. Quanto avvenuto ha rappresentato e rappresenta una delle follie del fanatismo ideologico che l’Italia ha dolorosamente vissuto sui propri territori».