Terni, Ara Marina vs Comune: parola al Tar

La società che gestisce gli spazi dell’ex Merendero ha chiesto la sospensiva per una maxi sanzione: ‘bocciata’. La storia nasce nel 2017 per presunte opere realizzate in assenza di titolo

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di S.F.

Un ingiunzione di pagamento da 20 mila euro ‘ufficializzata’ il 5 ottobre con la firma della determina dirigenziale. E la contesa – il tema è sempre legato alle presunte opere realizzate in assenza di titolo per l’esercizio in ambito ristorativo – tra l’Ara Marina Summer Village di Piediluco e il Comune di Terni si sposta al Tar dell’Umbria: il primo round va a palazzo Spada perché la richiesta di sospensiva è stata respinta con un’ordinanza cautelare collegiale. Chiaro che la storia non finisce così visto che si dovrà attendere la sentenza di merito. Nel contempo è in corso un nuovo tentativo per l’accertamento della compatibilità paesaggistica.

Il caso

In sostanza il Comune – ad occuparsi della questione è la direzione urbanistica – ad ottobre aveva imposto il pagamento di 20 mila euro con un’ingiunzione entro 30 giorni. Motivo? La già nota storia iniziata nel 2017 con mirino sui passaggi riguardanti l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi con specifico provvedimento amministrativo, il successivo accertamento di inottemperanza e, a chiudere il cerchio, la trasmissione degli atti agli uffici dei lavori pubblici per la demolizione d’ufficio. Il tutto perché, secondo palazzo Spada, c’era qualcosa che non andava con parte delle strutture realizzate dalla società che gestisce gli spazi dell’ex Merendero. Già in due circostanze la richiesta di sanatoria, con produzione di vari documenti, è stata bloccata. Ora si riprova. Con la novità del Tar.

Il giudizio sull’istanza cautelare

La società, difesa dagli avvocati Fabrizio Garzuglia ed Emiliano Strinati, ha depositato il ricorso il 15 dicembre per impugnare la determina di ottobre e di « ogni altro atto presupposto, conseguente e/o comunque connesso, incluso, per quanto possa occorrere, il verbale di sopralluogo del 24 giugno del Comune di Terni» citato nel documento. Il Tar ha detto ‘no’: «Considerato che, nei limiti della delibazione che tipicamente connotano la presente fase, appaiono al collegio allo stato non ravvisabili i presupposti necessari per la concessione dell’invocata tutela cautelare in ragione della natura meramente patrimoniale del pregiudizio paventato da parte ricorrente, in ordine al quale peraltro la stessa non comprova specifica situazione di dissesto economico», si legge nella motivazione. Come da prassi si entrerà nel merito più avanti e, se il ricorso dovesse essere accolto, la storia cambierà. Come detto intanto si sta procede per l’autorizzazione di ristrutturazione edilizia in sanatoria per modifiche sui prospetti dell’edificio, la realizzazione di parte della pavimentazione esterna e di una tettoia di legno.

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