di S.F.
Zero euro in tasca per i proventi ella cascata delle Marmore dal 2012 al 2016. Lo stesso per il riversamento della Tefa – l’imposta provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente – dal 2014 al 2017, in quest’ultimo caso per un valore del 5% sulla Tari incassata dal Comune di Terni. Una combo che la Provincia ha cercato di sanare rivolgendosi nell’estate 2018 all’Organo straordinario di liquidazione: a distanza di un anno è arrivato il ’sì’ del trio di commissari per una cifra superiore ai 3,5 milioni di euro. Si tratta della più corposa ammissione alla massa passiva – pagamento dei debiti – registrata dall’insediamento dell’aprile 2018.
PROCEDURA SEMPLIFICATA: VIA LIBERA A STRALCIO DEL 40%

La richiesta iniziale di 4 milioni. La Tefa
A muoversi in prima persona per ottenere gli incassi sul doppio fronte era stato lo stesso presidente dell’ente, Giampiero Lattanzi, che il 15 giugno propose l’istanza di ammissione per 3 milioni 392 in ben ventitré voci, alcune risalenti addirittura a metà anni ’80: per queste non è stata presentata la documentazione necessaria e quindi niente da fare. Ma i 2,6 milioni di euro richiesti per la Tefa sono andati in porto: l’importo infatti corrisponde ad un credito certo, liquido ed esigibile, oltretutto coperto da residui passivi tutt’ora presenti nel bilancio di palazzo Spada. Vanno nella massa passiva ordinaria.
Cascata Marmore
C’è poi la partita degli incassi turistici della Cascata delle Marmore. La Provincia si è fatta avanti per le quote di spettanza non riversate per ben cinque anni, dal 2012 al 2016, e alcuni contributi per progetti di marketing legati alla promozione del sito turistico: l’Osl, una volta ricevuti gli attestati dalla direzione specifica, ha dato il semaforo verde per complessivi 951 mila 216 euro a valere su fondi vincolati. Il totale sale così ad oltre 3,5 milioni di euro: la cifra che incasserà effettivamente – si farà la procedura semplificata con stralcio del 40% del credito totale, quantomeno per chi accetta – palazzo Bazzani sarà inferiore. A meno che non ci sia il rifiuto. Si vedrà.