Terni, la rapina resta senza colpevoli nonostante il Dna

I riscontri c’erano ma l’assenza di un incidente probatorio non ha consentito di acquisirli come prove al processo. I fatti sono del 2014

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La rapina risale alla serata – erano le 21.20 circa – del 3 aprile 2014. La donna che gestiva il ‘money transfer’ di via Turati era stata aggredita da ignoti che le avevano portato via l’incasso di oltre 10 mila euro.

Prosciolti i primi due indagati

Le prime indagini, a seguito della denuncia sporta dalla titolare – per lei 5 giorni di prognosi a causa delle percosse – avevano fatto finire sotto la lente degli inquirenti l’ex compagno della donna ed un altro soggetto, entrambi pregiudicati. Indagati per oltre un anno e mezzo, erano stati poi prosciolti dal tribunale di Terni per l’assenza di riscontri, anche sul piano degli accertamenti scientifici, ovvero l’esame del Dna sui reperti – una scarpa taglia 42, un berretto – ritrovati sul luogo del fatto.

I riscontri genetici

L’inchiesta dell’Arma era andata comunque avanti e, attraverso fonti confidenziali, era giunta ad altri due presunti responsabili: un pugliese, già noto per numerosi altri reati, ed un ternano. Anche in questo caso gli esami genetici erano entrati a far parte delle indagini e avevano trovato riscontri per ciò che attiene il pugliese – che ha circa 40 anni – e non per il presunto complice.

Il motivo

A distanza di sette anni dall’accaduto, il tribunale di Terni (giudice Massimo Zanetti) venerdì li ha assolti entrambi. Il motivo, almeno per ciò che attiene il sospettato pugliese, sta nel fatto che i risultati delle analisi genetiche – forse per l’esigenza degli inquirenti di stringere i tempi – non sono mai ‘passati’ attraverso un incidente probatorio, tale da rendere edotti sia l’indagato che il suo difensore di quanto veniva eseguito per accertare la verità dei fatti. In pratica quegli elementi – pur legali e legittimi – non sono mai stati ‘cristallizzati’, rimanendo sempre estranei al fascicolo dibattimentale: nessuna sentenza di condanna sarebbe stata possibile su tali basi. Da qui l’assoluzione per entrambi, sancita dal tribunale con piena soddisfazione degli avvocati: Alessio Pressi per il 40enne pugliese indiziato anche sulla base dei riscontri ‘genetici’ ed il 50enne ternano, assistito dal collega Luca Brufani, per il quale non erano emersi neppure tali elementi. Così, per il momento, la rapina resta senza colpevoli.

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