Un anno fa dicevano di essere contrari all’operazione, «perché queste realtà perderebbero tutte le proprie caratteristiche, come sembra si voglia far perdere ad Ast la sua peculiarità di azienda, per trasformarla in un semplice stabilimento periferico». Nel pomeriggio di martedì, invece, i sindacati ternani dei metalmeccanici hanno fatto sapere che «la direzione aziendale ha convocato i segretari per informarli che si è giunti a conclusione dell’iter burocratico inerente la fusione per incorporazione delle società controllate, Aspasiel, Sdf e Tubificio».
Tutto fatto Nello specifico la direzione aziendale «ha rivelato che sono stati depositati gli atti in Camera di Commercio che rendono efficace l’operazione dal primo agosto 2015. A fronte della richiesta da parte delle organizzazioni sindacali, l’azienda si è resa disponibile ad organizzare incontri specifici di approfondimento rispetto alle business unit». Si era parlato di settembre, ma Ast va di corsa.
Reparti Di fatto le tre realtà adesso diventano dei ‘semplici’ reparti di Ast e non è per niente escluso che l’azienda possa pensare ad una nuova ‘stretta’ sul personale, visto che – soprattutto tra gli impiegati- ci potrebbero essere dei casi di sovrapposizione di ruolo. Alla Società delle Fucine sono presenti circa 170 addetti, una sessantina ad Aspasiel e circa 150 al Tubificio.