Terni, scoppia la pace tra Ast e sindacati

Quelle sollevate dalle Rsu sono derubricate a «perplessità»: per i delegati di base suona come una sconfessione

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di M.T.

Non si ‘vedevano’ da più i quattro mesi – l’ultimo inconto tra l’Ast e le segreterie territoriali dei sindacati risaliva al 22 febbraio – e quello che è andato in scena martedì mattina nella sede di Confindustria è stato un vertice che, oltre alle novità rappresentate dalla presenza dei due nuovi dirigenti, Francesco Auregli e Francesco Percivalle, ha detto una cosa importante: i sindacati territoriali sono soddisfatti di come stanno andando le cose.

La produzione «Nel corso della riunione – si legge infatti in una nota delle cinque segreterie territoriali dei sindacati dei metalmeccanici – è emerso un quadro di relativo avanzamento in relazione a volumi e investimenti, nello specifico si certifica un andamento produttivo che nell’anno solare conferma il rispetto del milione di tonnellate minimo».

Gli investimenti In relazione agli investimenti, spiegano le segreterie, «la direzione aziendale ha affermato che ad oggi, rispetto a quanto previsto dall’accordo, sono in fase di attuazione circa il 50% degli stessi. È stato affermato inoltre che entro il mese di settembre saranno completati i processi di fusione per incorporazione delle società controllate (Aspasiel, Società delle fucine e Tubificio; ndr) e saranno avviati fattivamente i lavori di trasferimento della linea 6. Relativamente alle produzioni del titanio è stata riconfermata la volontà aziendale nel ribadire gli impegni assunti con l’obiettivo di difendere il business».

I dazi Nel corso della riunione si è parlato anche dei dazi continentali e, dicono i sindacati, «è emerso lo stato di avanzamento dell’antidumping dell’Ue rispetto al quale con la direzione aziendale si è convenuto nell’ intraprendere azioni convergenti nel rispetto dei ruoli, finalizzate ad avere un esito positivo della procedura stessa, favorendo le produzioni europee e offrendo maggiori opportunità al sito ternano».

La valutazione In buona sostanza «le organizzazioni sindacali valutano positivamente la ripresa del confronto in merito ai punti trattati ribadendo l’importanza del coinvolgimento delle organizzazioni sindacali al fine di perseguire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Le organizzazioni sindacali ribadendo positiva la ripresa del confronto, auspicano che ci siano maggiori chiarimenti sulle tematiche ancora non adeguatamente approfondite».

Rsu all’angolo Tematiche che, poi, sono quelle che, da mesi, le Rsu aziendali denunciano e alle quali l’azienda non ha mai risposto ufficialmente. E adesso la nota delle segreterie dei sindacati, che liquida tutto in meno di tre righe – «Nel corso dell’ incontro le organizzazioni sindacali hanno evidenziato criticità e perplessità rispetto ad alcune questioni già sollevate dalle Rsu e hanno chiesto maggiori approfondimenti su altre tematiche» – suona un po’, soprattutto alla luce di quanto affermato prima, come una sconfessione delle stesse Rsu. L’impressione è che Francesco Auregli, Francesco Perciavalle e Massimo Calderini – i dirigenti presenti all’incontro, insieme a Tullio Camiglieri, Patassini e Massoli – possano portare all’ad Lucia Morselli la bella notizia: è scoppiata la pace. I delegati di base, invece, incassano una manata in faccia. Solo in parte inaspettata, ma che fa male lo stesso.

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