Terni, l’edilizia fa gola: guerra in commissione

L’architetto Marco Struzzi tenta la forzatura per farsi eleggere, ma il Comune risponde ‘picche’: scintille in vista

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La commissione – appena nominata – ha un nome evocativo: deve occuparsi, infatti di ‘qualità architettonica e paesaggio’. Ma il ‘panorama’ che si viene delineando non è che sia propriamente da cartolina.

Le nomine Perché dopo quelle fatte dal consiglio comunale, devono arrivare le indicazioni per le nomine degli ordini professionali – quelli degli ingegneri, dei geologi e degli architetti – e del collegio dei geometri. E il caso – non sia mai che da queste parti se ne faccia a meno – è bello e servito.

La regola Nella delibera della giunta comunale che ha stabilito i criteri della sua composizione, infatti, c’è scritto che «la commissione resta in carica per 24 mesi», ma soprattutto che «ogni membro può restare in carica per un massimo di due mandati purché non consecutivi, considerando nel computo anche il mandato in scadenza». Cioè: chi era in carica nella vecchia commissione non può far parte della nuova.

Struzzi All’ordine degli architetti, però – magari non avevano letto bene le carte – hanno fatto un po’ di confusione, visto che con una lettera firmata dal presidente, Marco Struzzi, hanno comunicato al Comune che il loro condidato era lo stesso presidente Struzzi. Che però ha fatto parte della commissione uscente e, quindi, è semplicemente improponibile. Qualcuno, all’ordine, lo avrebbe pure fatto notare, ma senza esito: alzate di voce a parte. Far parte della commissione, infatti, è una roba che da prestigio. E forse non solo.

La replica A corso del Popolo, dove hanno sede gli uffici preposti, hanno letto e, a stretto giro, hanno predisposto una lettera di risposta che, in poche parole, spiega all’architetto Struzzi che lui, quella cadrega in commissione, se la può tranquillamente scordare. Ora non resta che aspettare la sua replica, ma anche le reazioni che, dentro il suo ordine professionale, questo schiaffo potrebbe provocare.

 

 

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