del Coordinamento delle liste civiche
Terni Dinamica, Progetto Terni, Terni Oltre, Il Giacinto
Si è tenuta la Prima Assemblea Costituente dell’UNIONE CIVICA PER TERNI. L’iniziativa, lanciata dal coordinamento operativo di 4 liste civiche – Terni Dinamica, Progetto Terni, Terni Oltre, Il Giacinto – ha come obiettivo quello di unire le idee delle liste e dei movimenti civici in un unico movimento, con lo scopo prioritario di difendere gli interessi di Terni e dei Cittadini ternani.
Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato oltre 50 delegati, sono stati presentati il logo e lo statuto, delineati il programma e le modalità operative della costituenda UNIONE CIVICA PER TERNI, con particolare riferimento alla realizzazione di un evento pubblico cittadino, gli Stati Generali delle Liste civiche, per il giorno 7 maggio 2016 alle ore 17,30.
Tale appuntamento andrà a segnare lo spartiacque tra 40 anni di regionalizzazione che hanno visto Terni depredata, sfruttata e marginalizzata.
Definire un anno zero da cui partire e rinegoziare tutto.
Necessario riconsiderare radicalmente i rapporti tra Terni e gli altri livelli istituzionali, aprendo di fatto un conflitto di lunga durata nel merito di ogni decisione riguardantela nostra città, vista la incapacità e la evidente debolezza di coloro che in questi anni avrebbero dovuto farlo nelle opportune sedi locali, regionali e nazionali.
Si andranno ad attivare tutti quei progetti e quelle misure necessarie per riproporre ai cittadini ternani una nuova esperienza sociale e politica in grado di attrarre nuove energie e idee.
La Città ha bisogno di un vero rinnovamento, di passione, di nuove idee e di coraggio nelle scelte nei settori maggiormente critici, dalla difesa della sicurezza fisica dei cittadini alla tutela dell’ambiente, dal riconoscimento del ruolo e della stessa dignità della città sempre più discriminata (come per l’Università, per la tassa Tevere Nera e per l’inutile e penalizzante servizio idrico integrato che ha reso il servizio peggiore e più costoso), alla valorizzazione delle ricchezze naturali, umane e produttive che possiede fino alla fine dello smantellamento e trasferimento di importanti centri di Governo e di Direzione verso Perugia e altre città dell’Umbria, come è avvenuto per i Trasporti e per la Sanità e come avverrà per la Camera di Commercio, per l’Arpa e per tante altre realtà.
E’ necessario con forza porre una questione culturale “noi e gli altri”, rompere gli schemi di una ipocrita e inaccettabile subalternità politica e amministrativa con una nuova filosofia “neo identitaria” che con una sorta di “egoismo civico” vada a costruire una nuova visione strategica della Città e sostenere i cittadini più in difficoltà.
Compiere un percorso che ricordi chi siamo, cosa abbiamo dato allo sviluppo sociale ed economico di tutta l’Italia e dove possiamo andare.
Condizione, quest’ultima, fondamentale per rilanciare un rinnovato sviluppo economico, una nuova coesione sociale per riannodare un rapporto di fiducia fra cittadini e chi dovrebbe rappresentarli.
Tutti i cittadini, di qualsiasi orientamento politico o appartenenza possono partecipare, secondo il principio anglosassone: prima sostengo chi difende la mia città, dove sono i miei interessi e la mia vita, poi per il governo nazionale voto chi voglio o chi meglio rappresenta le mie idee.