Terni, Lorenzo Barone realizza altra impresa: «Esperienza enorme»

Il viaggiatore di San Gemini ha centrato il suo obiettivo: era partito da Yakutsk l’8 febbraio per percorrere la strada più a nord del mondo in bici. A Yuryung-Khaya dopo 2.801 km

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Lorenzo Barone

Non ha mollato nonostante i problemi tecnici riscontrati in inverno e i guai fisici di metà febbraio che lo hanno costretto ad uno stop forzato, seppur breve. Lorenzo Barone, il 23enne viaggiatore di San Gemini in Russia dal gennaio 2020 per nuove avventure estreme con la sua bicicletta, ha tenuto duro e ha completato l’ennesimo obiettivo che si era prefissato: pedalare per oltre 2.800 chilometri verso la strada più a nord del mondo nel percorso che lo ha portato da Yakutsk, nella Siberia orientale e tra le città più fredde del mondo, al villaggio di Yuryung-Khaya, nella Repubblica di Sachá. La partenza c’era stata l’8 febbraio, ora il sogno è realizzato con l’arrivo di lunedì sera.

IL MATRIMONIO CON AYGUL

Il percorso

Impresa riuscita

A dicembre il giovane umbro aveva tentato due partenze senza successo a causa del freddo – temperature fino a -60°C – e dei conseguenti problemi legati alle camere d’aria. Due mesi più tardi lo start buono e il viaggio che è proseguito per oltre due mesi tra tante difficoltà: le tempeste di vento, la presenza di lupi, le spaccature nel ghiaccio e le nevicate intense. Lorenzo, abituato a performance sportive molto sfidanti – nei primi mesi del 2020 ha viaggiato in solitaria nelle zone più gelide della terra -, è riuscito così a giungere Yuryung-Khaya nonostante il dolore al ginocchio destro nella fase iniziale: con sé aveva solo un sacco a pelo, un materassino, una tenda ed un fornello, materiale utile per la sopravvivenza all’aperto. Di certo non sarà l’ultima ‘fatica’ a due ruote per lui.

Lorenzo Barone con gli abitanti del luogo

Il messaggio: «Non c’è un vero e proprio limite»

«Una cosa che ho imparato – il messaggio lanciato lunedì da Lorenzo – durante le mie avventure negli ultimi anni è che ognuno di noi, in qualsiasi ambito, non ha un vero e proprio limite, o meglio, il limite c’è ma non è qualcosa di fisso, non è un muro insormontabile, si può spostare e per spostarlo bisogna accumulare delle esperienze, quindi sbagliare, provare, riprovare, studiare, impegnarsi al massimo, affrontare i giorni facili ma ancora di più quelli difficili e andare avanti, sempre. Lunedì sera dopo 43 giorni e 2.801 chilometi ho raggiunto il piccolo villaggio di Yuryung-Khaya situato al termine della strada più a nord del mondo, in pochi minuti sono stato circondato dagli abitanti che sono venuti a festeggiare il mio arrivo, è stato incredibile! Ho dato tutto me stesso per portare a termine questa avventura ed ora sono a pezzi, sia fisicamente che mentalmente, però la soddisfazione e l’esperienza che ho vissuto è enorme ed ogni mio sforzo è stato ripagato. Voglio ringraziare tutti voi che mi seguite e supportate da casa per valorizzare ciò che faccio, grazie davvero». Ora una meritata pausa: ad attenderlo c’è la moglie Aygul, conosciuta in Siberia e sposata lo scorso 15 gennaio.

LORENZO BARONE ED IL TRATTO SUL FIUME GHIACCIATO

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