Terni, medici attaccati via social: «Basta. L’emergenza esiste»

Il presidente dell’Ordine Giuseppe Donzelli stigmatizza l’atteggiamento di alcuni cittadini: «La collaborazione è nell’interesse di tutti»

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«Ancora hanno paura di 37.5° […], sono vestiti come Ufo (il riferimento è ai Dpi indossati da medici che stavano effettuando la visita domiciliare, ndR) […]». L’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Terni non ci sta e, attraverso il suo presidente Giuseppe Donzelli, si ribella al trattamento che alcuni cittadini riserverebbero ai professionisti della sanità su piattaforme social come Facebook. Nel caso di specie la siuazione riguarda il servizio di continuità assistenziale, ovvero la guardia medica di Terni.

Nel mirino

«Alcuni di questi commenti, in particolare in gruppi con tematiche locali, sono alla stregua di vere e proprie ‘aggressioni’ verbali – afferma Donzelli -, riportanti addirittura anche il nome del sanitario che ha prestato il servizio il quale, tra l’altro, avrebbe anche la possibilità di adire a vie legali. Parole simili vengono spesso ‘spese’ anche per altre realtà mediche in particolare per gli altri ‘servizi di frontiera’, 118 e pronto soccorso».

La spiegazione

«Premettendo che come Ordine dei medici chirurghi non abbiamo mai approvato il fatto di essere definiti ‘eroi’ dagli organi di stampa, è tuttavia con grande rammarico – prosegue Donzelli – che stiamo osservando il progressivo abbandono dell’apprezzamento e considerazione dell’impegno e del senso di dovere di tutti i sanitari, che è stato rapidamente e facilmente dimenticato in conseguenza forse anche del progressivo abbassamento dei livelli di guardia verso il coronavirus».

«L’emergenza non è finita»

Per il presidente dell’Ordine dei medici ternani, l’accaduto offre l’occasione di ricordare a tutti che «l’emergenza sanitaria non è ancora terminata, anzi è proprio la scarsissima conoscenza di questo virus che non ci permette attualmente di poter affermare quando tutti saremo al sicuro. Pertanto tutti i sanitari, per proteggere gli altri ed evitare di essere loro stessi vettori del virus, devono proteggersi ed in particolare devono adottare tutti i protocolli previsti primi fra tutti il triage telefonico. È necessaria una collaborazione da parte di tutti i cittadini, in primis rispettando tutte le direttive vigenti per il contenimento della diffusione del contagio, anche durante le operazioni, che ad alcuni potrebbero risultare superflue, di triage telefonico. In considerazione del difficile momento storico – conclude Giuseppe Donzelli -, chiedo altresì di giustificare anche sia eventuali episodi disorganizzativi sia imprevisti che potrebbero verificarsi al fine di evitare inutili e sterili polemiche che condurrebbero solo ad un inasprimento dei rapporti tra cittadini e sanitari».

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