di Claudio Fiorelli (consigliere comunale M5s) e del Movimento 5 Stelle di Terni
Opporsi alla Festa dell’Unità all’interno dei giardini pubblici della Passeggiata fu solo un atto di strumentalizzazione politica, oppure la città con le sue componenti associative, ambientaliste ed ecclesiastiche volle realmente mettere fine all’uso improprio di un parco cittadino che ospita reperti archeologici e alberi monumentali? Allora, per quale motivo oggi c’è un silenzio assordante intorno alla scelta folle di utilizzare questo patrimonio storico, artistico e culturale per ospitare settimanalmente il mercato cittadino?
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Con oltre 100 mezzi che entreranno da un unico accesso e posizioneranno banchi, generatori e bombole di gas tra gli alberi e i reperti archeologici di quelli che furono i giardini del vescovo, come possiamo garantire la sicurezza dei cittadini e degli operatori in questa situazione che rischia di diventare una trappola pericolosa? Tra cantieri, transenne e banchi, la situazione presenta notevoli rischi.
Dove sono finite le voci critiche, a parte quella del MoVimento 5 Stelle? Dove sono finite le migliaia di firme raccolte negli anni novanta, i video di Striscia la Notizia, le lettere inviate al Ministero dei Beni Culturali, le denunce sulla barbarie subita dal patrimonio storico, artistico e botanico ospitato nel parco? Dove è finita l’emozione per l’airone cenerino e per la fauna di pregio che nidifica tra i rami della Passeggiata?
In queste ore abbiamo pertanto richiesto di conoscere il piano di sicurezza relativo allo svolgimento delle attività mercatali all’interno del parco. Inoltre, chiederemo che la discussione sulla questione, come avvenuto due anni fa, sia svolta nella Terza commissione consiliare e sia aperta alla partecipazione della città, affinché sia verbalizzata e nessuno possa vantare accordi inesistenti. Tenendo presente che nessuno ha voluto ascoltare i commercianti del centro per valutare l’impatto economico del mercatino del mercoledì sulle loro entrate.
È ormai evidente che in questa vicenda il buonsenso non sembra prevalere, inaugurando una modalità decisionale basata sull’assenza di ascolto e un atteggiamento arrogante, privo del necessario supporto dato dalla conoscenza e dall’amore per il patrimonio rappresentato dal nostro parco pubblico. Nonostante ciò, faremo tutto il possibile per promuovere il ritorno del buon senso come valore imprescindibile, anche attraverso ulteriori iniziative condivise con associazioni ed altre forze politiche.