Terni, Montessori: genitori in guerra

Scatenati contro la giunta comunale, parlano di «fattispecie giuridicamente rilevanti»

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La faccenda della scuola Montessori, della così detta ‘Aula verde’, gli annessi e i connessi, continuano a provocare polemiche – oltre a quelle politiche – destinate a durare ancora e, se i genitori organizzati in comitato decideranno di dar corso alle minacce, a farsi ancora più incisive.

L’attacco «Come comitato dei genitori della scuola per l’infanzia comunale ‘Aula Verde’, riteniamo l’esito della discussione in consiglio comunale, inerentemente all’atto di indirizzo presentato sulla vicenda, una palese dimostrazione di mancanza di democrazia all’interno dell’amministrazione comunale. Nonostante i ripetuti interventi, sia del comitato che di alcuni organi istituzionali, sulla inopportunità del trasferimento di una sezione della Montessori presso la scuola media statale ‘Brin’ e malgrado la timida apertura in seduta di consiglio del capogruppo di maggioranza, per cercare un dialogo utile ad entrambe le parti; ci troviamo ancora una volta dinanzi all’efferatezza di decisioni operate senza alcuna condivisione».

«Tracotanti» I genitori dicono che «l’atteggiamento di tracotanza, era già stato dimostrato nell’atto di forza operato dalla giunta, che con una delibera del tutto discrezionale e autoritaria, ha sopravanzato il lavoro delle commissioni e la partecipazione dei cittadini. Tutto questo, a dispetto delle criticità sanitarie rilevate dall’Asl e a fronte della carenza dei servizi igienici per il prospettato inserimento della sezione Montessori, su cui nutriamo forti dubbi per la realizzazione degli interventi necessari entro il mese di settembre, vista ancora ad oggi la totale mancata individuazione di una copertura finanziaria e dunque dell’assegnazione dei lavori di adeguamento».

Le criticità Ai problemi spaziali, secondo i genitori, «si aggiungono i relativi problemi didattici: non solo questa scelta depotenzierà, contrariamente a quanto affermato dall’assessore Riccardi, la sezione ‘Aula Verde’ ed il suo laboratorio, non permettendo di accogliere classi con un numero superiore a ventiquattro bambini; ma oltretutto non sarà consentito alla direzione di competenza, di adeguare l’organico dei docenti alle nuove necessità, così come comunicato dal Miur».

«Dieci bambini fuori» Eppure, insistono «assistiamo ancora una volta attoniti al balletto vergognoso di una amministrazione, che in modo unilaterale, sceglie di tutelare gli interessi di una sola parte: difatti dieci bambini resteranno al di fuori della possibilità di iscrizione e ciò a causa dell’inserimento della sezione della Montessori, nonostante molti iscritti di tale indirizzo non siano residenti nella nostra città e nella direzione di competenza siano disponibili cinquantacinque posti per la scuola dell’infanzia».

La mail L’irritualità della procedura e la sua carenza di legittimità, secondo il comitato, «si evidenzia nella email del tutto ufficiosa intercorsa tra il provveditorato provinciale e la direzione didattica San Giovanni, che si configura come una semplice corrispondenza personale e non come un obbligo ineluttabile a cui dare seguito; le soluzioni alternative c’erano e su queste non è stata fatta alcuna reale valutazione. Come comitato dei genitori continueremo nella nostra azione, non solo prefigurando fattispecie giuridicamente rilevanti nelle opportune sedi, ma percorrendo ogni ulteriore azione plausibile ad impedire una scelta che va a ledere la tutela dei diritti degli alunni di entrambe i corsi».

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