Morti giovani Terni: «Eliminare barriere tra strada e servizi»

Thomas De Luca e Luca Simonetti (M5S) intervengono sulla tragedia che ha sconvolto la città

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di Thomas De Luca e Luca Simonetti
consigliere regionale e consigliere comunale Terni M5S

TERNI PIANGE E RIFLETTE PER FLAVIO E GIANLUCA

Abbiamo atteso la fine delle esequie di Gianluca e Flavio per condividere una riflessione aperta e laica sul tema delle dipendenze. Per un genitore è spontaneo dire ad un figlio di non drogarsi, ma è altrettanto importante imparare a dire: ‘Se fai una sciocchezza non avere paura di chiedere aiuto’. Un messaggio semplice e chiaro, perché per quanto una famiglia sia attenta e presente ci sono troppi fattori che possono portare un giovane a ‘sperimentare’ l’effetto di una sostanza. Non sempre le maglie della repressione e della prevenzione sono risolutive. Per questo è fondamentale ridurre i danni ed evitare che chi sbaglia paghi con la vita i propri errori.

La storia tragica di Gianluca e Flavio ci insegna che questi ragazzi nonostante l’errore commesso potevano essere ancora qui se solo avessero chiesto aiuto e avessero avuto gli strumenti per capire cosa gli stava accadendo. Si è invece preferito colpevolizzare i giovani, le famiglie o ragionare sull’orientamento politico dello spacciatore, della droga nei locali, o nei centri sociali. Il punto, purtroppo, è che se c’è un’offerta è perché esiste una domanda impressionante che taglia trasversalmente la società. Ricchi, poveri, giovani,adulti, destra, sinistra.

Parlare di certe cose è diventato un tabù. Mentre la droga scorre a fiumi su ogni brano della nostra società, incluso il mondo della politica, lasciamo che siano film, serie tv o canzoni a plasmare la percezione dei giovani rispetto al mondo delle droghe. Per gran parte della classe politica, ogni parola in più rispetto a ‘la droga fa male’, rappresenta un’istigazione al consumo. Questo atteggiamento respingente isola sempre di più chi avrebbe bisogno di punti di riferimento ed informazioni utili a comprendere che le sostanze possono avere degli effetti non desiderati di cui bisogna essere consapevoli.

In passato in questa città questi punti di riferimento esistevano. Persone che in più occasioni hanno evitato ai giovani di compiere errori fatali, grazie semplicemente alla presenza discreta e autorevole nei luoghi di aggregazione e a una campagna di informazione costante. Perché i servizi ci sono e funzionano, ma troppo spesso i giovani hanno timore ad avvicinarsi ad essi con serenità. Oggi più di ieri è fondamentale che qualcuno elimini le barriere che dividono strada e servizi.

Progetti di eccellenza che in altri comuni dell’Umbria vanno avanti ma che a Terni non hanno trovato continuità. Non è più sostenibile la posizione di chi ritiene che le politiche sulle dipendenze si possano basare solamente sulla repressione, sulle telecamere, sul recupero in comunità e su interventi nelle scuole in cui si va a dispensare consigli non richiesti senza calarsi nella realtà che le nuove generazioni vivono.

Tra la repressione e la comunità terapeutica c’è la necessità di investire nella prevenzione primaria e secondaria – cioè evitare che le persone entrate in contatto con le sostanze diventino dei consumatori abituali – e nella riduzione del danno, perché gli errori non si possono pagare con la vita e quello che è successo a Flavio e Gianluca e alle loro famiglie può accadere a tutti noi.

Oggi è diventata palese la necessità di aprire le istituzioni ad un confronto con chi opera in prima fila nei servizi o nel settore, comprendere le criticità e affrontarle in modo scientifico e non ideologico. Servono servizi uniformi su tutto il territorio regionale, servono fondi per finanziare politiche giovanili di prevenzione e riduzione del danno. E soprattutto è fondamentale che questo tema esca dalla campagna elettorale permanente in cui lo hanno relegato alcune forze politiche.

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