Terni, museo più ricco: una nuova donazione

Lunedì al Caos è stato presentato ‘Un disegno per la luce’, l’opera di Renato Guttuso donata al Comune dalla signora Lidia Secci

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di Fra.Tor.

«Un nuovo gesto d’amore che la famiglia Secci fa verso la propria città». Lunedì, nella sala dell’Orologio del Caos di Terni, è stato presentato ‘Un disegno per la luce’, l’opera di Renato Guttuso donata al Comune di Terni dalla signora Lidia Secci.

L’INTERVISTA A LIDIA SECCI E AL SINDACO DI GIROLAMO – IL VIDEO

La presentazione

La storia Il disegno, realizzato nel 1970, fu commissionato a Renato Guttuso dalla famiglia Secci come bozzetto della vetrata per la cappella di famiglia che si trova presso il cimitero di Terni, dopo la morte del figlio Sandro, scomparso nel 1959 in tenera età. Il progetto architettonico della cappella è di Mario Ridolfi, mentre quello del cancello è di Vincenzo Gaetaniello. Nella cappella è sepolto Sergio Secci, scomparso nella strade della stazione di Bologna nel 1980.

Lidia Secci

L’idea «Insieme a quello relativo alla parte muraria – racconta Lidia Secci – dovevamo avviare il discorso della vetrata che ci sembrava anche il più difficile al momento, in quanto eravamo molto dubbiosi sulla grande fiamma proposta dall’architetto Ridolfi. Dopo molte titubanze decidemmo di rivolgerci a Guttuso tramite il suo uomo di fiducia, Rocco Catalano, ottenemmo l’appuntamento con il maestro nella sua casa di piazza del Grillo a Roma. Guttuso ci ascoltò a lungo, chiese molte informazioni poi acconsentì a soddisfare la nostra richiesta di un disegno da realizzare in una vetrata».

La platea

La gioia Passò qualche anno quando alla fine del 1970 «Catalano ci consegnò il disegno finalmente compiuto, dimenticammo la lunga attesa, le numerose telefonate e tutti i vari solleciti. Il disegno ci lasciò senza parole, non eravamo capaci di esprimere un giudizio tanto era il piacere di averlo ottenuto così concepito. Alla soddisfazione per una cosa tanto bella, si aggiunse poi il fatto di averla avuta gratis: Guttuso non volle essere pagato. Catalano, al quale chiedemmo come comportarci, tanto eravamo frastornati e imbarazzati, ci consigliò di mandare delle rose rosse alla moglie. Senza perdere tempo, da piazza del Grillo andammo verso via Battisti e al fioraio, il primo trovato sul nostro percorso, chiedemmo le rose più belle per la signora Guttuso».

Il disegno

Il disegno L’acquerello su di un cartoncino bianco riproduce insieme i tre elementi base: terra, acqua e aria. Dalla terra spunta un bocciolo bianco di rosa, solo, in mezzo a grosse zolle marroni, davanti ad un infrangersi di onde azzurre marine. In alto, fra bianche nuvole sospinte dal vento, tre colombe bianche volano in diverse direzioni. «Il disegno – sottolinea la signora Secci – non poteva interpretare meglio i nostri sentimenti e i nostri desideri».

La famiglia Secci Sergio, pur nella sua breve vita, interrotta a soli 24 anni, è stato un intellettuale vivace, particolarmente appassionato di teatro – a lui è intitolato il teatro che si trova presso il Caos -, ma sempre attento anche a tutte le espressioni dell’arte e della cultura in generale. Torquato Secci, padre di Sergio, fu fondatore e presidente dell’associazione delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, attraverso la quale si è impegnato fortemente per raggiungere la verità sul drammatico avvenimento non ancora del tutto chiarito, fino alla sua morte sopraggiunta nel 1996. La signora Lidia Piccolini Secci, già protagonista in passato di diverse donazioni a favore del Comune di Terni – come una pregiata serie di stampe antiche della Cascata delle Marmore – contribuisce anche in questa occasione, con la donazione del disegno di Guttuso al museo d’arte moderna e contemporanea ‘Aurelio De Felice’, alla crescita culturale della città di Terni.

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